L’operaio con quattro punti di sutura: “Volevo solo spiegarmi”

L’operaio picchiato in piazza dalla polizia esce dal Policlinico Umberto I con quattro punti di sutura in testa: “Sono stato colpito alla testa, due volte, con un manganello: ed ero solo a manifestare per il mio posto di lavoro“. Si chiama Manuel Feliziani, ha 35 anni, e su Repubblica si definisce “un padre di famiglia” e “contro ogni violenza”. Si era davanti all’ambasciata tedesca, spiega, “e aspettavamo che la delegazione sindacale che era stata ricevuta dagli ambasciatori uscisse dalla riunione“.

LA STORIA – Al termine dell’incontro i dirigenti hanno letto “uno scarno comunicato senza alcuna garanzia per noi”. A quel punto, spiega l’operaio, “ci siamo diretti verso il ministero dello Sviluppo Economico, ma c’era un cordone di poliziotti che hanno iniziato a picchiare alcuni di noi, fra cui me”. Feliziani era uno di quelli che ha lanciato oggetti alla polizia? “Ma scherza? Io sono un papà”, risponde a Federica Angeli: “Sono contrario a qualsiasi forma di violenza. Sono stato colpito da una manganellata alla testa, mi sono subito portato le braccia alla testa per ripararmi, ma lo stesso poliziotto mi ha copito una seocnda volta più forte, e ho cominciato a sentire un bruciore. Poi ho visto il sangue che mi colava addosso”. Tac alla testa, quattro punti di sutura, sette giorni di prognosi.

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