Bruno Spagnoletti e quella consulenza con la Cgil “scaduta” dopo essere andato alla Leopolda

Rimpiazzato, con tanto di lettera consegnata con zelante anticipo. Il tempismo però può apparire un po’ strano. È la storia di Bruno Spagnoletti, responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Liguria. Il suo rapporto di collaborazione con il sindacato doveva concludersi questo dicembre, ma il saluto anticipato sembra cosa oramai fatta e l’addio è stato comunicato oggi, via lettera, a Spagnoletti stesso. Il collaboratore della Cgil questo weekend anziché andare a manifestare con i compagni a piazza San Giovanni ha preferito farsi un giro alla Leopolda di Matteo Renzi.

Nella missiva, dai toni affettuosi e indirizzata a tutte le strutture liguri, si ringrazia l’operato del sindacalista diventato punto di riferimento a livello regionale e si indica il prossimo incaricato d’ufficio che, come spiega la nota, si preoccuperà nei prossimi giorni di avviare una prima riflessione sull’organizzazione dell’ufficio. Non sarà più Spagnoletti, che ha “servito” la Cgil  Ligure dagli anni ’70. D’altronde l’uomo era già in pensione. Ma perché interrompere il rapporto in modo così brusco?

DA DIPENDENTE A COLLABORATORE – Abbiamo chiesto spiegazioni contattando telefonicamente la Cgil Liguria. «Non è un nostro dipendente», spiega la voce che (stranamente) non ha notizia del cosiddetto «allontanamento». Spagnoletti è presente nella Cgil ma per «prestazioni nel sindacato» si precisa. Di più, per oggi, non è dato sapere. «Qui non c’è nessuno signora – hanno sottolineato dal centralino – telefoni domani» (erano le 17.54). Eppure la realtà sembrerebbe un’altra. A raccontarcela è Spagnoletti stesso che ci ha spiegato come il suo rapporto con la Cgil duri in realtà da decenni. «Ho iniziato a lavorare per la Cgil dal 1977» da dipendente, spiega il sindacalista, fino al 2011.

Dopodiché è stato impostato un rapporto di collaborazione che doveva durare fino a dicembre. E in effetti la missiva si apre proprio parlando di una scadenza contrattuale in arrivo “nelle prossime settimane”. Anche se il nuovo titolare presto riunirà il gruppo di lavoro.  «Ho avuto vari incarichi all’interno della confederazione in Liguria – spiega Spagnoletti – da segretario generale in provincia di Savona alla segreteria dei trasporti. Dal 2002 fino ad oggi ho diretto l’ufficio economico». Il contratto sarebbe scaduto «in modo del tutto pacifico» tra qualche mese. Invece oggi la doccia fredda.

L’ADDIO E GLI ATTESTATI DI STIMA – Sui social piovono attestazioni di stima per Bruno. «Sei stato un grande pilastro per la CGIL soprattutto la tua serietà professionale. Un forte abbraccio», scrive Maria. E ancora: «Non puoi ritirarti così», sottolinea Domenico. Il problema sta tutto nell’anticipo dato. «La tempistica  – spiega Spagnoletti – lascia perplessi». Colpa di un animo ribelle? «La mia valutazione critica sulle ultime scelte del sindacato è conosciuta ci sono articoli miei che spiegano il mio punto di vista», ha precisato. «Una forzatura inutile –  sottolinea l’oramai ex responsabile dell’ufficio economico CGIL – ma non  voglio far polemica».

L’ESPERIENZA ALLA LEOPOLDA – La lettera però sta diventando virale sui social. E c’è un perché. Anziché recarsi con i compagni a Roma Spagnoletti è andato a curiosare alla Leopolda. Sul sito della CGIL ligure è già cambiato il nome del responsabile. Che sia colpa della kermesse fiorentina? «Io rispetto le scelte della Cgil – ha sottolineato Spagnoletti – e la sua decisione di manifestare con quella bella e colorata manifestazione del 25. Sono andato alla Leopolda per curiosità intellettuale e per capire questi nuovi processi che avanzano. Andarci col mio punto di vista, discutendo delle cose che penso». Nessuna ricerca dei riflettori: «Non sono andato lì per alzare le mani. Non ho bisogno di un politico». E la Leopolda alla fine come è andata? «E’ stata una esperienza interessantissima – ha spiegato lo statistico della CGIL ligure –  Ho visto un mondo che conoscevo poco e anche la metodologia di partecipazione e discussione. mi ha affascinato. Poi ci sono alcuni giudizi critici che restano, posizioni troppo spinte, ma bisogna esserci: per discutere e dialettizzare».

(Copertina Foto LaPresse – Alfredo Falcone)

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