La vera storia di Johann Sebastian Bach e dei suoi capolavori scritti dalla moglie

Da qualche giorno sta facendo il giro del web una notizia piuttosto curiosa: Martin Jarvis, professore di musica alla Charles Darwin University di Darwin, in Australia, avrebbe “scoperto” che il genio compositivo di Johann Sebastian Bach sarebbe in realtà appartenuto… alla sua seconda moglie, Anna Magdalena. Jarvis sarebbe arrivato a questa conclusione dopo aver minuziosamente studiato gli spartiti appartenuti al compositore che, come sanno i cultori del grande compositore tedesco, furono trascritti da Anna Magdalena durante gli ultimi anni di vita del marito. 

Uno spartito di J. S. Bach - Foto: JENS SCHLUETER/AFP/Getty Images
Uno spartito di J. S. Bach – Foto: JENS SCHLUETER/AFP/Getty Images

«TESI SHOCK SU BACH» – La notizia di questa scoperta apparentemente straordinaria ha fatto rapidamente il giro del web: è stata riportata venerdì dal quotidiano britannico The Telegraph e oggi anche dal nostrano La Repubblica, che definisce “scioccante” la tesi di Jarvis, spiegando anche come il professore australiano sarebbe arrivato a questa conclusione:

E’ noto infatti che Anna Magdalena ha trascritto per Bach nei suoi ultimi anni, ma i ricercatori affermano di aver accertato che la calligrafia non aveva la “lentezza o pesantezza” usualmente attribuite a chi sta solo copiando, mostrava, invece, un “processo creativo”. Per non parlare delle numerose correzioni negli spartiti scritte di suo pugno, altro elemento che avvalora la tesi degli studiosi australiani secondo cui la donna stesse componendo.

IL DOCUMENTARIO SULLA MOGLIE DI BACH – Per avvalorare la propria tesi, il professor Jarvis ha realizzato un documentario, dal titolo “Written by Mrs Bach” (“Scritto dalla Sig.ra Bach”) che è stato appena terminato e che verrà proiettato a Londra tra qualche giorno. E questa è la vera notizia: la première londinese del documentario di Jarvis. Perché la tesi del professore australiano, per quanto affascinante, di nuovo non ha proprio nulla.

 

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CONTROVERSIA TRA ESPERTI – Infatti, l’ipotesi che vedrebbe Anna Magdalena Bach come vera autrice delle composizioni di Johann Sebastian Bach è stata formulata per la prima volta nel 2008, ovvero sei anni fa. Da anni Martin Jarvis studia gli spartiti manoscritti di Bach, ma la sua tesi, oltre che a non aver ancora trovato una prova regina, è stata spesso contestata dalla comunità scientifica. Addirittura, la pagina Wikipedia del professor Jarvis riporta anche parte della controversia, compresa  la contro-argomentazione del musicologo Stephen Rose, che nell’autunno del 2008 aveva obiettato che sì, probabilmente Anna Magdalena ha davvero contribuito ai lavori sui manoscritti del marito ma che «non ci sono abbastanza prove che si stata lei e lei sola a comporre le Suite per Violoncello» composte da Bach tra il 1717 e il 1723.

UNA TESI ANCORA TUTTA DA VERIFICARE – Insomma, nonostante la notizia della “scoperta” di Jarvis avesse suscitato un grande clamore già sei anni or sono, e nonostante nel 2011 lo stesso Jarvis abbia raccolto le sue tesi per pubblicarle in un libro uscito tre anni fa, gli storici e gli esperti di musica barocca erano e sono rimasti piuttosto scettici. La «tesi shock» australiana su Bach quindi, in attesa di ulteriori studi e conferme da parte della comunità scientifica, va presa con le pinze. O comunque un tantino ridimensionata.

(Photocredit copertina: AP/LaPresse)

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