La Cgil in piazza, «Siamo un milione e mezzo»

La Cgil, principale sindacato italiano, scende in piazza oggi a Roma con due distinti cortei per manifestare la propria contrarietà alle politiche del lavoro del governo di Matteo Renzi, e specificatamente contro l’ipotesi di abolire l’articolo 18 dello statuto dei Lavoratori grazie alla delega contenuta nel Jobs Act. Segui la diretta con tutti gli aggiornamenti.

Ore 14.00 – Poche novità e poche sorprese nell’intervento di Susanna Camusso alla manifestazione della Cgil a Piazza San Giovanni in Laterano. Duramente contestate le politiche del governo di Matteo Renzi, bocciato in toto il Jobs Act e pochissime aperture. La Cgil chiede politiche di investimento e rilancio dell’occupazione e rivendica e difende le garanzie tradizionali dello Statuto dei Lavoratori. La notizia principale è la prova di piazza del sindacato di Corso Italia che porta per le strade di Roma fra il milione e il milione e mezzo di persone.  La diretta di Giornalettismo si chiude qui.

Ore 13.52 – I blocchi del paese ci sono, ma non sono nei lavoratori, ma nell'”assenza del falso in bilancio e nella lotta alla corruzione”; in una pubblica amministrazione che “riduce e semplifica le procedure per i cittadini”, dice la Camusso. Nuovi ammortizzatori sociali che siano universali, ma che siano veramente universali e non finanziati “con meno risorse rispetto a quelle per la Cassa Integrazione in Deroga”

Ore 13.50 – “Nessuno in buona fede può dire che togliere l’articolo 18, demansionare e mettere telecamere per controllare i lavoratori siano strumenti per favorire la crescita”, dice Susanna Camusso: “L’articolo 18 è una tutela concreta e fa la differenza fra il lavoro servile e il lavoro moderno”.

Ore 13.45 – Dalla Cgil si chiedono politiche di investimento e per ricerca e sviluppo.

Ore 13.41 – Intervenire su evasione, corruzione, appalti truccati, “sui tanti usurai nuovi e antichi” che lucrano sui lavoratori, non certo sul mondo del lavoro, dice Susanna Camusso. “Chiediamo un sacrificio al 5% delle famiglie più ricche del nostro paese; si faccia subito un piano del lavoro per posti di lavoro immediati e qualificati per generare nuovi investimenti”.

Ore 13.38 – “La legge di Stabilità non è sufficiente per creare uguaglianza e un cammino di giustizia”, dice la Camusso

Ore 13.37 – “Pronti a scioperi articolati, allo sciopero generale e a tutte le possibili forme di lotta”, dice Susanna Camusso. “Dovremo usare la nostra fantasia ed essere fra i luoghi tradizionali e fra chi cerca lavoro. Troveremo sia fantasia che intelligenza”.

Ore 13.36 – “Il lavoro buono è un lavoro che ha diritti, contrattazione, salario e certezza del futuro”, dice la Camusso: “E questa piazza non è la piazza di qualcuno, è una piazza che rivendica risposte. Non basterà aspettare che passi la giornata e dire che in piazza c’erano pochi, né dire che non c’erano proposte ma solo proteste. Non basterà chiedere l’ennesima fiducia o cambiare l’annuncio del giorno. Noi ci saremo con la nostra proposta per il lavoro”

Ore 13.32 – “Vorrei dire al presidente del Consiglio che con toni irrispettosi della piazza ha detto che chi crea lavoro è la Leopolda, dove parla il finanziere Serra che si permette di dire che bisogna intervenire sul diritto di sciopero perché è un costo, sappia il finanziere che ancora aspettiamo che il mondo della finanza ci dica come far tornare il mondo un mondo normale. Si sappia alla Leopolda e a palazzo Chigi: noi non deleghiamo a nessuno le questioni del lavoro”.

Ore 13.30 – Inizia l’intervento di Susanna Camusso.

13.24 – Rettifica delle stime della partecipazione in piazza: per la Cgil c’è un milione di persone in piazza.

Ore 13.22 – Durissimo Giuseppe Civati: “Oggi Renzi ha detto cose gravi e inaccettabili: la Leopolda sembra una convention di turisti della destra repubblicana americana. Questa riforma del lavoro è quella che voleva Berlusconi, che voleva Sacconi”.

Ore 13.10 – La Cgil ha diffuso informalmente i dati sulla partecipazione alla manifestazione: sarebbero un milione e mezzo le persone in piazza.

Ore 13.01 – Si attende l’intervento del segretario della Cgil Susanna Camusso. La manifestazione può dirsi riuscita. Altre foto, sempre da Twitter.

Ore 12.50 – Fra tutti gli esponenti del Pd più vicini alla Cgil è una gara a chi prende più le distanze dal governo a guida di Matteo Renzi: “In direzione ho votato contro. Ho solidarizzato con chi in Senato ha votato un sì che in realtà era un no. Ora vedremo come va a finire”, dice Giuseppe Civati; “Io la Leopolda non ho ancora capito che cosa sia, ho provato a chiedere al segretario del partito, ma non ho avuto risposte. Ho chiesto se il Pd stesse diventando un partito confederale fatto di diverse piazze o se fosse ancora un unico partito”, dice Gianni Cuperlo.

Ore 12.40 – La riuscita della piazza della Cgil permette agli esponenti del Pd di far volare le prime parole davvero grosse sul futuro del Partito Democratico: secondo Rosy Bindi che parla a SkyTg24, quella di oggi, intendendo la Leopolda, è “la prima manifestazione del Post-Pd”.

Ore 12.11 – Nuovo intervento di Stefano Fassina che si allinea alla Lega Nord, a Beppe Grillo e ai partiti che chiedono il superamento dell’Euro: “Il governo ha girato a vuoto, ha cercato piccoli spazi di flessibilita’ e non ha fatto l’operazione verita’ sulla insostenibilita’ dell’euro nel quadro del mercantilismo liberista”. “senza una correzione di rotta – avverte Fassina – l’Europa andra’ a sbattere ma le condizioni per questa correzione non ci sono quindi dobbiamo preparare una soluzione cooperativa per il superamento dell’euro”, dice l’esponente della sinistra Pd.

Ore 11.55 – Interviene anche Angelino Alfano, ministro dell’Interno. “La Camusso difende le posizioni del passato e non difende i Giovani”.

Ore 11.50 – Altre foto, sempre da Twitter.

 

Ore 11.46 – Fra le bandiere rosse della Cgil spicca una bandiera del Pd: “A portarla una donna di Firenze, che pero’ afferma di “non amare Renzi”. “Avevo questa, quella dell’Ulivo e quella dei Ds – afferma Carla, sui sessant’anni – e ho portato questa”. A suo avviso comunque “un 75 per cento del Pd e’ ancora Ds. Vengo da Firenze ma Renzi non mi e’ mai piaciuto neanche come sindaco o presidente della Provincia”

Ore 11.26 – Continua l’afflusso dei manifestanti in Piazza San Giovanni. “Una piazza abbastanza impressionante”, dice Gianni Cuperlo, “una piazza di popolo, di giovani, di donne, di precari. Questa piazza chiede diritti e dignità e una grande forza della sinistra questa piazza la deve ascoltare”. Ma nella curiosa fase politica non mancano esponenti della sinistra che pur confermando la vicinanza alla piazza della Cgil, si trova alla Leopolda: parliamo di Gennaro Migliore che dice “io in quella piazza ci potrei stare – spiega Migliore- , e’ possibile che ci stia prossimamente. In questa fase cosi’ delicata di transizione, di passaggio, era giusto essere qui alla Leopolda”

Ore 11.05 – Maurizio Landini a SkyTg24: “Renzi non ci fa paura, in Parlamento può mettere tutte le fiducie che vuole, ma la verità è che non ha la fiducia nel paese”.

Ore 11.00 – Susanna Camusso è arrivata a Piazza San Giovanni in Laterano: “Siamo più che soddisfatti”, dice, mentre sia a piazza della Repubblica che a piazzale dei Partigiani, zone di partenza dei due cortei, ci sono ancora manifestanti che devono iniziare il corteo. “La Cgil resta sulla linea di non dare numeri sull’adesione al corteo”, scrivono le agenzie: “Il segretario organizzativo Nino Baseotto, sottolinea che ci sono delegazioni in autostrada e in treno che ancora non hanno raggiunto i cortei, tra cui un gruppo della Cgil Roma e Lazio tra cui il segretario Claudio Di Berardino, ancora fermo a stazione Termini dove sono attesi altri arrivi. “Noi non diamo numeri, chi vuole darli li dia”, dice ai cronisti Baseotto.

Ore 10.25 – Mentre si susseguono le dichiarazioni di esponenti politici e sindacali (Landini: “Questa piazza cerca l’unità, le divisioni le crea Renzi”; Bindi: “Imbarazzante è la Leopolda”) la testa del corteo della Cgil è arrivata a Piazza San Giovanni.

Ore 10 – Giuseppe Civati, deputato Pd fra i più critici della linea di Matteo Renzi in piazza spiega il senso della sua adesione: “Qui in piazza, del Pd “saremo tantissimi tra i manifestanti, tra i dirigenti non lo so, bisognerebbe chiederlo al segretario. Il lavoro e’ sotto attacco da tanti anni, ma questa volta e’ sotto attacco da parte del Pd. Renzi dopo aver vinto “e’ andato da Berlusconi e Marchionne e oggi, pare, che Marchionne vada alla Leopolda, sarebbe bellissimo…”

Ore 9.40 – Prima ancora di arrivare a Piazza San Giovanni Susanna Camusso può cantare vittoria: “E’ una grande manifestazione, c’è tantissima gente, bella, colorata, arrivata da tutta Italia. A Renzi chiediamo lavoro, giustizia fiscale e di cambiare legge delega”, dice il segretario confederale. Ecco altre foto dalla piazza.

Ore 9.30 – In piazza i primi esponenti della Sinistra: Stefano Fassina del partito Democratico afferma di essere “indisponibile a votare la delega sul Lavoro” senza cambiamenti sostanziali; Nichi Vendola dice di essere in piazza per ricostruire “l’alleanza della sinistra con il mondo del Lavoro. Gli esponenti Pd sono tutti chiamati a un atto di coerenza. Bisogna stare in piazza con la Cgil ma essere conseguenti in parlamento. E’ difficile essere solidali con la battaglia importantissima della Cgil e poi votare lo Sblocca Italia, il jobs act, la manovra finanziaria”.

Ore 9.25 – Susanna Camusso non esclude la proclamazione di uno sciopero generale: avanti con tutte le forme di lotta necessarie, dice la segretaria confederale.

Ore 9.20 – Mentre scriviamo le agenzie informano che la testa del corteo ha già superato piazza dell’Esquilino. Susanna Camusso marcia davanti allo striscione del sindacato nazionale che recita “Lavoro dignita’ e uguaglianza. Per cambiare l’Italia”, e ha tweettato a tutti i partecipanti “Buon 25 ottobre a tutte e tutti”.

Ore 9.15 – Ecco alcune foto provenienti da Twitter e che arrivano direttamente dal corteo.

Ore 9.10 : La manifestazione, che doveva partire alle 9.30, è partita con 20 minuti di anticipo. Sono molti, migliaia i cittadini che da ogni parte d’Italia sono giunti a Roma. Il primo corteo parte, anzi è partito, da Piazza della Repubblica per dirigersi verso Piazza San Giovanni in Laterano, il secondo corteo arriva invece da piazzale Ostiense.

 

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