I mutilati del doping di stato della DDR

23/10/2014 di Redazione

Il 23 ottobre del 1974, 40 anni fa, è iniziato il programma di doping di Stato imposto dalla Germania comunista come arma di diplomazia sportiva. Più di dodicimila atleti furono dopati per migliorare le loro prestazioni, distruggendo in molti di casi la loro vita. Un sollevatore di pesi vincitore di due medaglie olimpiche, Gerd Bonk, è morto pochi giorni fa dopo decenni di invalidità causata dalle medicine assunte durante la sua attività agonistica.

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LA DDR E IL DOPING DI STATO – Lunedì scorso è morto a 63 anni Gerd Bonk, un sollevatore di pesi che ha vinto due ori olimpici per la DDR. Bonk è una delle vittime documentate del doping di Stato della Germania comunista, iniziato il 23 ottobre del 1974 per migliorare le prestazioni dei diplomatici in abiti sportivi, come erano chiamati gli atleti sottoposti ai trattamenti. La DDR, per propagandare un’immagine di successo del suo regime, sottopose più di diecimila sportivi, anche in giovanissima età, a cure di medicinali per rafforzare le loro perfomance. Il programma del doping di Stato si chiamava «Mezzi di sostentamento», indicato con il codice 14.25. Gerd Bonk era uno degli atleti sottoposti al doping di Stato, e dall’età di 37 anni era diventato invalido per colpa degli steroidi assunti durante la sua attività agonistica. Come rimarca TagesAnzeiger, gli sportivi che assumevano il numero maggiore di sostanze dopanti erano i sollevatori di pesi.

IL DOPING DI STATO E I DANNI DEGLI ATLETI – La maggior parte degli sportivi non era a conoscenza della dannosità delle sostanze assunte, e spesso non erano neppure consapevoli di prenderle. Molti atleti di punta erano convinti di assumere solo vitamine dai loro allenatori, che nascondevano spesso le sostanze dopanti nelle tavolette di cioccolato per gli sportivi che mostravano dubbi o rifiutavano gli steroidi, gli anabolizzanti o gli altri medicinali vietati. Secondo TagesAnzeiger la maggior parte degli sportivi non rifiutava l’assunzione di queste sostanze a causa della rigida educazione a cui erano stati sottoposti sin da piccoli nella DDR. Gli storici hanno raccolto documenti che mostrano come la Germania comunista abbia fatto assumere steroidi anche ai bambini di età inferiore ai 10 anni. La mancanza di ogni scrupolo morale caratterizzava i dirigenti sportivi della DDR, che hanno distrutto migliaia di vite. Solo dopo il crollo del regime e la riunificazione un numero limitato delle vittime del doping di Stato, 193, hanno ricevuto risarcimenti danni dalla Germania federale per i loro problemi di salute. Ogni atleta ha ricevuto una somma di 10400 euro, e tra i beneficiari di questo risarcimento danni c’era anche Gerd Bonk.

Photo credit:  Andreas Rentz/Getty Images

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