Da Berlusconi a Travaglio: ecco chi è scappato dalla tv

Non stupisca l’abbandono dello studio di Servizio Pubblico da parte di Marco Travaglio. Quella di allontanarsi dai conduttori e dagli altri ospiti a diretta in corso (e non solo in diretta) è una vecchia abitudine dei protagonisti del piccolo schermo italiano. Si tratta di una sorta di sport nazionale al quale partecipano soprattutto i politici, ma che non dispiace nemmeno ad opinionisti, cantanti, scrittori o ex criminali. Gli esempi abbondano.

 

 

BERLUSCONI VIA DA IN MEZZ’ORA – Guardando la scena del battibecco tra Santoro e Travaglio che ha indotto il vicedirettore del Fatto Quotidiano ad alzarsi dalla sedia per andar via, non può non venir in mente il celebre «Si vergogni» pronunciato da Silvio Berlusconi all’indirizzo di Lucia Annunziata nel corso del programma In Mezz’Ora. Era il mese di aprile del 2006. Incalzato dalle domande della giornalista, il Cavaliere abbandonava la registrazione dell’intervista dopo aver sbottato: «Lei ha dei pregiudizi nei miei confronti, per questo vado via. Dovrebbe provare un po’ di vergogna…». Era solo il primo caso di una nuova stagione di sedie e palcoscenici lasciati senza preavviso. Molti ricorderanno, ad esempio, l’abbandono del talk show di La7 L’aria che tira da parte di Alessandra Mussolini, inviperita per le parole del giornalista Andrea Scanzi, nel gennaio 2013. E molti ricorderanno anche lo scontro, agosto 2o13, tra Mara Carfagna e Bianca Berlinguer a Linea Notte, con l’ex ministro delle Pari Opportunità che si lamenta con la giornalista perché le viene strappata la parola e, alzandosi dalla sedia, sussurra: «Non è il modo di fare». Un caso più recente riguarda invece il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che nell’aprile 2014, ha lasciato il collegamento da Montecitorio con la trasmissione di Raitre Agorà polemizzando per il poco spazio ricevuto.

 

 

Ma pure i leghisti perdono le staffe e vanno via a trasmissioni televisive in corso. Nel gennaio 2012 fu l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli, senza pensarci troppo su, a lasciare conduttore e ospiti, nel corso di Servizio Pubblico, dopo una lite con un operai sardo in collegamento. Nell’agosto dello stesso anno fu poi la volta dell’attuale segretario federale Matteo Salvini, che scappò da L’aria che tira mentre veniva incalzato sul tema della presunta collusione del Carroccio con la mafia. Non mancano all’appello i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Come il senatore Mario Giarrusso, che ad aprile scorso ha lasciato il collegamento con SkyTg24 nel corso di un dibattito sulle condanne a Marcello Dell’Utri. Ed anche gli esponenti di Fratelli d’Italia. Nel dicembre del 2012 l’allora onorevole Pdl Guido Crosetto abbandonava Omnibus su La7.

ANNA OXA VIA DA BALLANDO CON LE STELLE – Tra gli artisti ad abbandonare lo studio è stata Anna Oxa, nel novembre 2011, quando lasciò il programma condotto da Milly Carlucci Ballando con le stelle dopo un litigio con giudici e pubblico. Litigò invece con Vittorio Sgarbi la scrittice Barbara Alberti, nel corso di una puntata di Pomeriggio sul 2, nell’agosto 2013, poche ore dopo le frecciate al vetriolo tra Carfagna e Berlinguer. Il critico d’arte la definì «vecchia ruffiana». Lei gli rivolse un «volgare» e un «disperato», e andò via. Via, come l’ex boss della camorra Carmine Schiavone, che a dicembre scorso ha abbandonato lo studio di Servizio Pubblico sbattendo la porta. «Con voi non faccio più interviste».

 

 

Infine, un’uscita dallo studio in segno di protesta contro la presenza di un leader di estrema destra. È quella di cui si rese protagonista nel febbraio 2013, alla vigilia delle Elezioni Politiche, il giornalista e candidato di Rivoluzione Civile Sandro Ruotolo. «Per noi la Costituzione è sacra e il nostro partito di basa sul principio fondamentale della Costituzione, che è l’antifascismo», disse Ruotolo prima di abbandonare lo studio del TgrRai, polemizzando per la presenza di Simone Di Stefano, candidato di CasaPound. Alcuni giorni prima il giornalista era stato insultato e intimidito da militanti dello stesso movimento di estrema destra nel corso di un comizio.

(Foto di Mauro Scrobogna da archivio LaPresse)

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