“Quanto Manca”: il nuovo programma di Rai2 che prende in giro anche il Web

«Un programma basato sulla fretta»: ecco cosa sarà “Quanto manca”, il nuovo show della seconda serata di Rai2 condotto da una vulcanica Katia Follesa, affiancata dai due “assistenti” Nicola Savino e Rocco Tanica.

Valentina Spotti per Giornalettismo
Valentina Spotti per Giornalettismo

“QUANTO MANCA”: LA SECONDA SERATA «FRIZZANTE» DI RAI2 – Quanto manca, pronto a debuttare lunedì 20 ottobre alle 23.30, analizzerà in chiave comica e dissacrante i temi di attualità e gli avvenimenti della settimana, argomenti che saranno scanditi da un countdown inesorabile mai più lungo di sessanta secondi, con filmati, schede, ospiti e classifiche che saranno presentati rigorosamente in diretta e che daranno vita un dibattito incalzante. Il programma, infatti, andrà in onda dallo studio Tv3 di Corso Sempione a Milano – lo stesso di Quelli che il calcio, e che quindi verrà regolarmente “montato e smontato” a tempo di record –  ed è composto da 13 puntate per le quali, in realtà, non c’è ancora un “canovaccio”: «È un’incognita – spiega Katia Follesa – Quello di cui si parlerà dipende dalle notizie della settimana». Ma, assicura, non sarà né un tg satrico in senso classico né tanto meno un talk show basato sulla politica: «Le notizie politiche saranno uno spunto per ‘cazzeggiare’ e parlare d’altro – dice – A me la politica non interessa». Insomma, un programma comico e «di cazzeggio», come ribadisce il capostruttura di Rai2 Fabio Di Iorio usando un’espressione forse non molto elegante ma che di certo rende bene l’idea, ma che ha come obiettivo quello di fornire un «punto di vista diverso sull’attualità».

QUANTO MANCA: GEMELLATO CON QUELLI CHE IL CALCIO E PECHINO EXPRESS – Quanto manca strizza l’occhio a un pubblico giovane, che sta sui social e che conosce il web, e sarà uno show gemellato con altri due programmi di punta della seconda rete Rai: Quelli che il calcio  – alleanza rappresentata dalla presenza di Nicola Savino in entrambi i programmi – e Pechino Express, dal quale ospiterà in diretta i concorrenti esclusi dalla puntata che andrà in onda subito prima.

QUANTO MANCA: «FARÒ CONCORRENZA A RAI PARLAMENTO» – Oltre a Nicola Savino, ad affiancare Katia Follesa ci sarà anche Sergio Conforti, meglio conosciuto come Rocco Tanica: durante la conferenza stampa di stamattina, negli studi di Corso Sempione, il tastierista di Elio e le Storie Tese ha dichiarato di essere intenzionato a «fare concorrenza a Rai Parlamento» con la sua rubrica all’interno del programma. E aggiunge, con il suo consueto humour: «Tg Tanica sceglierà di fiore in fiore le notizie più particolari, sarà una rubrica di approfondimento che non tralascerà mai la carta stampata. Adesso c’è questa cosa americana, questo Internet, che schiacci il mouse e ti escono le cose, ma nulla può sostituire la carta stampata di riviste come ‘Cinghiale International’ o ‘Le mie unghie’».

 

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QUANTO MANCA E IL WEB – Già, il web. Perché se Rai2 si fa forte dello straordinario successo ottenuto su Twitter da Pechino Express, che raccoglie qualcosa come 45.000 “cinguettii” nel corso di ogni puntata, “Quanto manca” non tralascerà nemmeno di ironizzare sui social network, sulle loro dinamiche e sui loro “mostri”. «Sono irresistibilmente attratto dal brutto – confessa Nicola Savino – Ogni settimana mostreremo qualche “freak” del web, come ad esempio i LOL Rapper».

QUANTO MANCA: LA PRIMA VOLTA “DA SOLA” DI KATIA FOLLESA – Per Katia Follesa, approdata in Rai dopo aver raggiunto la notorietà sul palco di Zelig insieme a Valeria Graci, si tratta della prima vera esperienza al timone di un programma. «Non ci sarà nessuna co-conduzione con Savino perché il programma è mio» – dice scherzando ai giornalisti. Poi aggiunge, orgogliosa: «È la mia prima conduzione da sola, in diretta, e ne vado fiera». E, per essere la prima volta, Katia farà le cose in grande: durante i programma sono previsti anche alcuni suoi “stacchetti danzerecci”. In questo sarà affiancata da un corpo di ballo o, come dice lei «da quattro boni. Quattro ballerini hipster, così li abbiamo chiamati. Sono molto bravi e sanno farmi muovere bene. Io non so ballare, ma mi piace ballare. E non mi prendo sul serio».

(Photocredit copertina: Gian Mattia D’Alberto/LaPresse)

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