I servizi segreti di Russia e Usa collaborano contro l’Isis

Stati Uniti e Russia vogliono collaborare in modo più stretto per contrastare l’Isis. Nonostante la grande tensione tra i due Paesi, che si sono scontrati a livello diplomatico in questi mesi su Siria e Ucraina, Washington e Mosca hanno deciso di scambiarsi i dati raccolti dai propri servizi segreti per poter colpire in modo più efficace il terrorismo islamico che ha edificato il califfato tra la Siria e l’Iraq.

USA E RUSSIA CONTRO L’ISIS – Gli Stati Uniti e la Russia hanno deciso di unirsi nella lotta contro l’Isis. I responsabili della politica estera dei due Paesi, John Kerry e Sergei Lavrov, hanno concordato uno scambio rafforzato delle informazioni raccolte dalla propria intelligence sul network islamico che sostiene le milizie del califfato. Il segretario di Stato degli Usa ha rimarcato come Washington e Mosca siano consapevoli delle proprie differenti responsabili nella lotta all’estremismo islamico, ma al contempo sono unite da un obiettivo comune. A Parigi John Kerry, dopo l’incontro con Lavrov, ha ribadito come Stati Uniti e Russia riconoscano la necessità di battere e distruggere l’Isis. Per il momento non è prevista una partecipazione militare di Mosca nella coalizione internazionale che sta bombardano il califfato di al-Baghdadi, ma una simile ipotesi non è stata esclusa. In questi giorni i vertici russi stanno riflettendo sull’opportunità di armare e formare le truppe dell’esercito iracheno, una delle forze che combatte sul campo i miliziani jihadisti.

USA E RUSSIA DIVISI DA ASSAD – L’incontro tra i capi delle diplomazie americana e russa si è svolto a Parigi. John Kerry e Sergei Lavrov si sono confrontati sul conflitto in Siria e Iraq, e sull’Ucraina. Le posizioni di Usa e Russia sul Medio Oriente rimangono distanti, visto che il ruolo di Assad nella regione è giudicato in modo diametralmente opposta. Washington guarderebbe con favore alla caduta del regime alawita di Damasco, che però è il principale alleato di Mosca nella regione. La Russia è il Paese che più ha sostenuto Assad dal punto di vista militare per fronteggiare la rivolta sunnita contro il suo regime. Le nazioni araba che appoggiano l’intervento militare degli Usa contro l’Isis, in primis Arabia Saudita e Qatar, hanno invece come principale obiettivo della loro politica estera la caduta di Assad. La Turchia non lotta contro i jihadisti sunniti dell’Isis perché ritiene prioritario l’indebolimento del fronte sciita ai suoi confini, di cui Assad è uno dei principali tasselli. Simili posizioni allontanano la Russia, che però è allarmata dal rafforzamento del terrorismo islamico. Tra i miliziani dell’Isis ci sono numerose centinaia ceceni, con cui Mosca combatte da ormai molti anni.

USA, RUSSIA E UCRAINA – L’incontro di Parigi si è concentrato sul dossier che più ha acceso lo scontro tra Stati Uniti e Russia, l’Ucraina. John Kerry ha certificato il ritiro delle truppe russe dai confini ucraini ordinato da Putin, rimarcando come si tratti di una delle misure richieste per il ritiro delle sanzioni occidentali contro Mosca. Lavrov ha parlato di colloquio utile. «I due Paesi collaboreranno insieme dove possibile. Dove ci sono differenze, saranno cercate soluzioni che rispecchiano equilibrio e i reciproci interessi, in modo paritetico» ha evidenziato il ministro degli Esteri russo. Il dialogo tra Usa e Russia segna un ulteriore, per quanto ancora non risolutivo, passo in avanti dopo il cessate il fuoco raggiunto tra Mosca e Kiev. 6 mesi fa è iniziata l’operazione dell’esercito ucraino per contrastare la ribellione separatista dei filorussi del Donbass. Secondo le stime dell’Onu in questo conflitto sono morte 3600 persone.

Photo credit: ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images

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