Papa Francesco aprirà domenica 5 ottobre, con la tradizionale celebrazione iniziale della Messa, la terza Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi: il famoso Sinodo della Famiglia, primo degli appuntamenti ufficiali della nuova pastorale familiare tanto cara al pontefice argentino. Due appuntamenti, il sinodo Straordinario nel 2014 e poi l’assemblea ordinaria nel 2015 per proporre alla Chiesa, ai preti, ai vescovi, ai fedeli e all’opinione pubblica una nuova via, una riflessione sulla rotta della tradizionale disciplina cattolica sulla famiglia.

COSA E’ UN SINODO ? – Ma prima di tutto, cosa è un Sinodo? Perché per riesaminare le questioni centrali della pastorale familiare cattolica viene convocata un assemblea di questo tipo? Risposta: perché, come dice il Codice di Diritto Canonico, “il Romano Pontefice, successore di Pietro, ed i Vescovi, successori degli Apostoli, sono tra di loro congiunti”. Il Papa e il Collegio dei Vescovi, di cui il Pontefice è il capo e vertice, sono alla guida della Chiesa Cattolica; e l’assemblea dei Vescovi di tutto il mondo è appunto il Sinodo, organo divenuto permanente dopo il Concilio Vaticano II che ha il compito di discutere, dibattere, entrare nel vivo delle questioni all’attenzione della Chiesa Universale e proporre alcuni spunti al Papa e alla Chiesa tutta. E’ dunque un organismo essenzialmente consultivo, che coadiuva il Pontefice nella gestione della cattolicità e che sta acquistando progressivamente un ruolo sempre più di primo piano.

CHI VA AL SINODO – La parola Sinodo è greca: “συν οδòς” sta per “camminare insieme”, “fare insieme un pezzo di strada”, ed è l’equivalente greco della parola, forse più conosciuta, “Concilio”. Quello che si aprirà domenica, dicevamo, è il Terzo Sinodo straordinario della storia della cattolicità, dopo quello del 1969 e del 1985, e ha come tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Si tratta di un Sinodo convocato in via straordinaria perché ci sono tre tipi di Sinodo dei vescovi: ordinario, straordinario appunto, e speciale. Il Sinodo in sessione ordinaria si riunisce una volta ogni tre anni (il prossimo sarà l’anno prossimo, nel 2015, e completerà il lavoro che l’assemblea di quest’anno realizzerà), ed è composto, dice il Diritto Canonico, “di membri, la maggioranza dei quali Vescovi che vengono eletti per le singole assemblee dei Vescovi, secondo le modalità determinate dal diritto peculiare del sinodo; altri vengono deputati in forza del medesimo diritto, altri sono nominati direttamente dal Romano Pontefice”. In pratica siede nel Sinodo ordinario “un’ampia rappresentanza” di Vescovi da tutto il mondo, scelti in parte mediante indicazioni dalle varie conferenze episcopali, e in parte convocati dal Pontefice, e si riunisce per trattare “argomenti che riguardano direttamente il bene della Chiesa universale”.

Giovanni Paolo II Santo

LA SCELTA DI PAPA FRANCESCO – Al Sinodo ordinario non partecipano tutti i vescovi del mondo: in questo caso si tratterebbe infatti di un vero e proprio Concilio Ecumenico, come il Vaticano II, l’ultimo che si è tenuto nella Cristianità. Il Sinodo in sessione straordinaria è convocato nella stessa composizione di quello ordinario – i partecipanti, fra eletti ed invitati all’assemblea di ottobre, sono stati indicati da qualche tempo – ma si occupa di “affari che richiedono una soluzione sollecita”, e che quindi non possono aspettare la cadenza triennale del Sinodo ordinario. E già in questo sta la peculiarità della scelta di Papa Francesco: quella di convocare un’assemblea straordinaria, dunque urgente, per discutere di questioni centrali nella vita dei fedeli cristiani; come è noto infatti, il Sinodo andrà ad affrontare, o anche  solo a lambire, punti delicatissimi come la questione dell’accoglienza dei divorziati nella Chiesa, delle unioni civili, delle unioni omosessuali, dei mezzi di contraccezione che tutti i cattolici ormai utilizzano nonostante le indicazioni avverse della disciplina cattolica. E Monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario generale della Commissione per il Sinodo, ha detto al momento della convocazione che “è evidente che la crisi sociale e spirituale del mondo attuale incide sulla vita familiare e crea una vera urgenza pastorale, la quale giustifica la convocazione di un’Assemblea Generale Straordinaria”.

IL QUESTIONARIO PER I FEDELI – Oltre al sinodo ordinario e straordinario esiste poi il sinodo speciale, che è una riunione dei vescovi di chiese locali, e molti se ne sono tenuti negli ultimi anni – per l’America, per il Libano, per l’Africa, e via così. Il Sinodo, come abbiamo detto, non decide: è un luogo di discussione che fornisce degli spunti di riflessione e chiarificazione. Anche in questo campo però, l’azione di Papa Bergoglio ha portato elementi di grande innovazione: l’atto alla base del Sinodo 2014, il cosiddetto “Instrumentum Laboris”, è stato redatto sulla base di un questionario, diffuso a tutte le diocesi e alle parrocchie, ai fedeli, alla comunità (e anzi, la massima diffusione è stata una richiesta esplicita e vincolante proveniente dal Vaticano). Nel questionario, ai fedeli veniva chiesto di dire la propria su tutto lo spettro dei problemi eticamente sensibili: famiglia, contraccezione, coppie di fatto, risposati, morale cattolica. I risultati del questionario, inseriti nell’Instrumentum Laboris, saranno alla base dunque della discussione dei vescovi convocati a Roma; e, a loro volta, i risultati della discussione dei vescovi saranno alla base dell’Esortazione Apostolica che il Pontefice, di prassi, scrive al termine dei lavori di ogni Sinodo. Sarà in quel documento che Papa Francesco, sulla base dei lavori sinodali, darà le prime indicazioni alla cristianità sulla nuova pastorale della famiglia cristiana.

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