Renzi perde la scommessa con Vespa: andrà in pellegrinaggio a Monte Senario

Chi perde le scommesse paga pegno. E Bruno Vespa ha buona memoria. Nelle ore scorse il giornalista di RaiUno ha ricordato a Matteo Renzi la promessa fatta sul divanetto di Porta a Porta: sanare i debiti della Pubblica Amministrazione entro settembre. Renzi ha perso la scommessa e ora si prepara a fare penitenza, sorvegliato a vista dallo stesso Vespa.

Foto: Roberto Monaldo/LaPresse
Foto: Roberto Monaldo/LaPresse

LA SCOMMESSA DI RENZI E BRUNO VESPA – Lo 13 scorso marzo, ospite di Porta a Porta, Matteo Renzi aveva scommesso con Vespa che il suo governo sarebbe riuscito a pagare alle imprese quei 56 miliardi di debiti maturati dalla Pubblica Amministrazione. E che sarebbe riuscito a farlo entro il 21 settembre, giorno di San Matteo. In caso di fallimento i due avevano stabilito anche la “penitenza”: un pellegrinaggio, rigorosamente a piedi, da Firenze fino al Santuario di Monte Senario, che dista una ventina di chilometri dal capoluogo toscano. Ora che il 21 settembre è passato e che i debiti delle PA non sono stati sanati, Vespa ha ricordato al premier la sua scommessa con un post su Facebook:

Prima di partire per gli Stati Uniti – comunica Bruno Vespa- Matteo Renzi ha accettato sportivamente di salire con me e altre persone in data da destinarsi al santuario di Monte Senario. Entrambi siamo infatti convinti di aver vinto la scommessa lanciata a ‘Porta a porta’ il 13 marzo scorso quando il presidente del Consiglio assicurò che entro il 21 settembre, giorno del suo onomastico, il governo avrebbe completato la restituzione alle imprese dei 56 miliardi di debiti maturati dalla pubblica amministrazione entro il 31 dicembre 2013. In un comunicato diffuso ieri – e anticipato da Renzi a ‘Porta a porta’ il 9 settembre scorso – il governo conferma di aver messo a disposizione delle imprese l’intera cifra, tranne un paio di miliardi. Il 16 settembre il ministro dell’Economia Padoan aveva annunciato nella nostra trasmissione che alla data del 31 agosto erano stati restituiti circa 32 miliardi e che gli altri erano a disposizione, rimandando alle procedure illustrate dal sito del ministero. Obiettammo che il sito dà tempo alle imprese di completare le richieste di rimborso entro il 31 ottobre ed è quindi impossibile sostenere che i debiti sono stati pagati entro il 21 settembre. In ogni caso, è un bene che i soldi siano stati stanziati (anche se la Banca d’Italia valuta i debiti della PA in 75 miliardi) e di questo va dato atto al governo. Ma certamente alla data di ieri oltre venti miliardi ancora non entravano nelle casse delle imprese. Poiché in questa vicenda ciascuno degli interessati in misura diversa ha contribuito al ritardo, alla passeggiata a Monte Senario saranno invitati anche il ministro Padoan, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti (l’ente erogatore) Bassanini, il presidente di Confindustria Squinzi e il presidente di Rete Imprese Italia Merletti.

Foto: Facebook/Porta a Porta
Foto: Facebook/Porta a Porta

 

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RENZI HA ACCETTATO, MA… – Vespa sintetizzato con un tweet che Renzi avrebbe accettato di pagare pegno e di essere disposto ad andare insieme in pellegrinaggio a Monte Senario.

Ma la questione si complica, perché – come già spiegato da Vespa – Renzi è convinto di aver comunque vinto la scommessa: il governo, infatti, ha stanziato quasi tutti i fondi necessari per pagare i debiti della PA, mentre Vespa fa notare che finché quei soldi non sono effettivamente entrati nelle casse delle imprese, la “sfida” non si può definire conclusa. Morale: Vespa è riuscito a far entrare nella “gita” anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il presidente di Rete Imprese Italia Giorgio Merletti, che il conduttore di Porta a Porta ritiene egualmente “responsabili” della sfida persa di Matteo Renzi.

(Photocredit: Roberto Monaldo/LaPresse)

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