Una nuova arma per FBI, il database biometrico

Risolti i problemi che ne avevano ritardato l’entrata in servizio, il Federal Bureau of Investigation, si è dotato di un possente database che contiene i dati biometrici di decine di milioni americani, che sono destinati a diventare molti di più.

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ORA IL SISTEMA È COMPLETO – Il  Next Generation Identification (NGI) System del FBI è operativo, si tratta di un database che contine le informazioni biometriche di circa cinquanta milioni di cittadini americani o fermati dalle autorità americane, dalle impronte delle dita alle foto dei palmi della mani, dell’iride o dei volti. Il sistema è stato avviato nel 2011 e oggi ha finalmente ricevuto le ultime due integrazioni previste, uno strumento che si chiama Rap Back e serve ad avvisare le autorità di polizia quando una persona «che ricopre incarichi di fiducia» commette un reato e l’Interstate Photo System, un sistema di riconoscimento del volto che permette d’identificare le persone riprese dalle telecamere di sorveglianza o comunque i volti senza nome catturati da video e fotografie.

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UNO STRUMENTO CHE PONE PROBLEMI ETICI – Quest’ultimo non è ancora uno strumento perfetto, soprattutto perché la maggior parte delle telecamere di sorveglianza è ancora a bassa risoluzione, ma il suo potenziale è evidente. Evidente e preoccupante, perché con migliaia di ufficiali che hanno accesso al sistema, il rischio di abusi è abbastanza elevato, per non parlare di quanto potrebbe essere temibile uno strumento del genere nelle mani di un governo autoritario.

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