Massimo Giannini vs Giovanni Floris: «Non ho detto gioia»

Indiscrezioni e interviste, polemiche e anticipazioni. Per settimane i telespettatori italiani sono stati coinvolti nelle schermaglie preliminari della cosiddetta “sfida del martedì”, che vede contrapposti il rinnovato Ballarò di Massimo Giannini e il nuovo DiMartedì di Giovanni Floris, fresco di passaggio a La7. I due programmi hanno fatto il loro debutto ieri sera, inaugurando ufficialmente una stagione all’insegna dei punti di share conquistati, con tutta probabilità, a colpi di ospiti dai nomi altisonanti e di appuntamenti fissi – Maurizio Crozza docet – per fidelizzare il pubblico.

 

Lo studio di Ballarò (Foto. Rai3)
Lo studio di Ballarò (Foto: Rai3)

 

DIMARTEDÌ VS BALLARÒ – Per la puntata di esordio, sia Giannini che Floris hanno messo sul piatto i “carichi da novanta”: il primo si è accaparrato Roberto Benigni e Romano Prodi, il secondo ha riempito lo studio di ospiti, innescando il dibattito subito dopo l’immancabile copertina di Maurizio Crozza che si è detto contento dell’arrivo di Floris perché «A La7 non c’erano abbastanza talk show».

 

Guarda le foto: 

 

DIMARTEDÌ VS BALLARÒ: I COMMENTI – Ma, a televisore spento, cosa ne pensano i telespettatori di questa nuova “guerra del martedì” che vede contrapposti il programma di punta di Rai per quanto riguarda l’approfondimento politico e un nuovo talk show condotto da un ex giornalista di Viale Mazzini? A detta di molti entrambe le creature televisive hanno il sapore del “già visto”:

 

 

 

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L’INTERVENTO DI ROBERTO BENIGNI – Già, gli ospiti. I nomi erano da prima pagina e, nel caso di Roberto Benigni, anche ampiamente annunciati. Ma se la battuta sugli ottanta euro di Renzi ha fatto una breccia nel piccolo schermo e il passaggio su Mario Draghi ha fatto alzare qualche sopracciglio, il resto dell’intervento del comico toscano non sembra aver impressionato più di tanto i telespettatori:  

 

 

LA SFIDA DEL MARTEDÌ – E, una volta terminate le due puntate, fioccano i commenti “tecnici” da parte di chi, di televisione, scrive tutti i giorni. Osserva Raffaele di Santo su Televisionando, a proposito del DiMartedì di Floris:

Come direbbe Giannini a Rai 3, Diciamoci la verità. Nel momento più ricco di talk show in tv, ospiti ‘accovacciati’ nelle poltrone fino a notte fonda possono essere ancora la tv che informa? Una sola novità, di fatto, è stata sperimentato ma senza successo in video: l’intervista ‘face to face’ con Eugenio Scalfari, preceduta da quella ‘doppia’ con il presidente del Senato Pietro Grasso e Mons. Nunzio Galantino. Una sorta di ‘poltrona per due’ ma che, così pensata, una lunga intervista eccessivamente ‘parlata’, rischia di annoiare i telespettatori.

E fa eco Marco Leardi su Davide Maggio, che sintetizza lo zapping tra i due programmi cui, certamente, molti telespettatori si sono dedicati:

[…] Il conduttore di Ballarò ha preso la palla al balzo e, dalle nebbie del passato, ha fatto riemergere Romano Prodi. In quel momento, mentre l’ex premier bofonchiava qualcosa sull’euro e sulla propria uscita dalla scena politica, il telespettatore cambiava su La7 per scongiurare la catalessi. Dalla padella alla brace: sulla rete terzopolista, Giovanni Floris stava già riproponendo un remake del suo Ballarò.

La “sfida del martedì”, per Floris e Giannini, è solo all’inizio. Ma per i telespettatori?

(Photocredit copertina: La7 e Rai3)

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