Isis a Roma, ecco i posti attenzionati

Isis a Roma, la Capitale è sotto attenzione da parte dei servizi di sicurezza, sopratutto nei luoghi in cui, scrive il Messaggero nella Cronaca di Roma, “l’Islam moderato si congiunge con le frange radicali”. Per le forze paramilitari del Califfato Islamico della Siria e dell’Iraq del Levante, Roma è un obiettivo: lo ha ribadito il ministero dell’Interno Angelino Alfano nella sua recente relazione in Parlamento, lo ha dichiarato il Califfo Al-Baghdadi: “Conquisteremo Roma e il mondo”.

ROMA, I LUOGHI DELL’ISIS – La macchina dell’intelligence si è “rafforzata” intorno ai luoghi in cui l’Islam romano si riunisce e si ritrova. “Si indaga su movimenti all’estero, amici ricontattati, altri nuovi che appaiono improvvisamente e poi spariscono passando per aeroporti e stazioni”, si tengono d’occhio “i personaggi gancio fra l’Islam moderato e quello radicale”. Gli occhi sarebbero puntati su alcune zone di Roma ad Est: “Centocelle, Tor Bella Monaca, Tor Pignattara” sarebbero le zone in cui l’estremismo islamico è a miglior probabilità di attecchire. “A Roma Digos e Carabinieri sono sulle tracce di “imam itineranti” che partono da luoghi lontani e approdano nella capitale per fare proselitismo”. Sono apparse scritte inneggianti al Califfato “sui muri del sottopasso di via Casilina”, sui muri della Prenestina e a Tor Pignattara, tutte prontamente cancellati. Anche la zona della Magliana viene tenuta sotto controllo.

LA SICUREZZA VATICANA – Al tempo dell’ultima esercitazione antiterrorismo, nel 2005, vennero individuati “cinquanta obiettivi sensibili da tutelare”. Chiaramente l’osservato speciale è il Vaticano, vigilato da “73 guardie svizzere, un centinaio di uomini del Servizio centrale di vigilanza che operano in stretta collaborazione con i 150 agenti che fanno capo all’Ispettorato Vaticano della Polizia di Stato. Obiettivi sensibili risultano essere: “L’eliporto ad Ovest, la stazione ferroviaria a Sud, il palazzo del Governatorato, la centrale termoelettrica ad Est del colonnato” e, non ultimo, “l’ingresso dei Musei Vaticani”.

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