Davide Bifolco, la rabbia del Rione Traiano: «Assassini con la divisa!»

«Come un cane l’hanno ammazzato! La famiglia non vuole vendetta, vuole giustizia! Che sia fatta giustizia! 17 anni! Un figlio di Napoli!». È cominciato con questo grido il corteo del Rione Traiano che ieri pomeriggio ha chiesto «verità» dopo la morte di Davide Bifolco, il ragazzo ucciso da un carabiniere per non essersi fermato ad un posto di blocco mentre era in sella ad uno scooter con due amici. La morte del giovane ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi lo conosceva, ma nello stesso tempo ha riaperto anche una ferita solo parzialmente rimarginata, quella del degrado in cui un intero quartiere è costretto a vivere e della distanza che separa le istituzioni dal territorio.

 

 

LA FAMIGLIA: «NON VOGLIAMO VENDETTA, MA SOLO GIUSTIZIA» – A scandire la rabbia del quartiere è stato innanzitutto uno zio del giovane, Pietro Ioia, che dal megafono ha esclamato «La famiglia non vuole vendetta!» e che parlando ai giornalisti ha sottolineato la necessità sia di fare chiarezza sull’accaduto che di chiamare in causa gli amministratori. «La politica italiana dove sta? I quartieri di Napoli sono abbandonati! Siamo abbandonati a noi stessi!», ha esclamato dal megafono Ioia all’inizio della manifestazione, a pochi metri di distanza dal luogo del decesso di suo nipote, dove vicino ai fiori era stato affisso un cartello emblematico: «Lo stato non ci difende… ma ci uccide! Difendiamoci!». Il messaggio lanciato dal Rione Traiano è stato dunque molto chiaro: va condotta un’operazione di giustizia e verità per Davide ma non bisogna dare attenuanti allo Stato e agli uomini dello Stato che hanno sbagliato.

 

Napoli, al via il corteo per il 17enne ucciso

 

I CORI DAL CORTEO: «ASSASSINI CON LA DIVISA» – A ribadire con foga quest’ultimo punto è stato in particolare un folto gruppo di ragazzi che ha intonato cori alla testa del corteo per gran parte della manifestazione (al quale hanno partecipato complessivamente almeno 500 persone, soprattutto giovanissimi). Insieme a loro gridava la sua rabbia anche uno dei fratelli di Davide. «Vorrei parlargli in faccia per dirgli… cosa hai provato a fare questa cosa? Vorrei farlo venire qui solo per dieci minuti», ha detto il giovane davanti a microfoni e telecamere, parlando del carabiniere 22enne che ha sparato il colpo mortale. «Deve pagare», urlava negli stessi istanti qualche altro manifestante, mentre di tanto in tanto la voce del corteo scandiva a ripetizione l’espressione «Assassini con la divisa!».

 

Napoli, al via il corteo per il 17enne ucciso

 

 

IL MOMENTO DI TENSIONE: AUTO CON CARABINIERI IN BORGHESE PRESA A CALCI – Non sono mancati momenti di tensione. Sotto una pioggia battente (che non ha comunque pregiudicato la compattezza del corteo) alcuni manifestanti hanno riconosciuto alcuni uomini delle forze dell’ordine in borghese al volante di un’auto e hanno per qualche istante circondato e preso a calci la vettura, rompendo anche il lunotto posteriore. Poi il corteo si è diretto alla vicina caserma dei carabinieri, dove sono stati intonati ancora cori e dove si erano schierati poliziotti in assetto antisommossa. Infine il gruppo è ritornato nuovamente al punto di partenza, ad una cinquantina di metri dalla rotonda di via Cinthia. Dalla manifestazione è arrivata dunque anche conferma del rischio di scontri tra ragazzi del posto e uomini delle forze dell’ordine. E probabilmente non è un caso se il corteo attraversava i viali del Rione Traiano di mezzi della Polizia o dei Carabinieri non si sono visti nemmeno a distanza.

 

Napoli, al via il corteo per il 17enne ucciso

 

LA PROMESSA DELLO ZIO: «MANIFESTEREMO NEI PALAZZI DELLE ISTITUZIONI» – La famiglia di Davide ha comunque preso le distanze da ogni offesa alle forze dell’ordine. Lo zio Pietro Ioia (già attivo nel sociale come presidente di un’associazione di ex detenuti contro le violenze nel carcere di Poggioreale) parlando dei cori contro polizia e carabinieri ci ha spiegato: «Non ci dovevano essere queste frasi. Inizialmente il corteo doveva essere solo dire che i familiari vogliono solo giustizia e non vendetta, per la giustizia e per la verità. Poi ragazzi un po’ scalmanati… in fondo bisogna capirli… hanno perso un fratello… comunque il corteo inizialmente doveva essere un po’ più pacifico, più silenzioso». Si prevedono ora altre iniziative: «Ora – conclude Ioia – aspettiamo i funerali di Davide… poi non dobbiamo mollare la presa, dopo i funerali andremo nei palazzi istituzionali per chiedere giustizia: davanti al Tribunale, alla Regione, alla Provincia, non ci fermeremo… andremo come quartiere… chiederemo un incontro con l’assessore alle politiche sociali. Formeremo un comitato… È morto un ragazzo di 17 anni, questo non dovrebbe succedere in nessun quartiere di Napoli».

 

Napoli, al via il corteo per il 17enne ucciso

(Foto di Marco Cantile da archivio LaPresse)

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