Filippo Nogarin e il lungo parto a 5 stelle della giunta di Livorno

Filippo Nogarin e Livorno in agonia, anzi no Filippo Nogarin non si tocca. Sono passati due mesi difficili (e cariche di aspettative) verso il neosindaco a 5 stelle. Ora la giunta è completa. Il 25 agosto in consiglio comunale sono state ufficializzate le nomine dell’assessore al bilancio, Gianni Lemmetti e di quello all’edilizia privata Paola Baldari. Nomi anticipati a metà agosto da parte del capogruppo M5S livornese creando un po’ di polemica.

LA NOMINA DI 24 ORE – Il percorso, arduo, ha subito alcuni stop. Come quello del caso di Simona Corradini, nominata nella prima tranche, il cui incarico è durato appena 24 ore. Prima l’avviso poi la liquidazione del primo cittadino. Perché Corradini (con un buon curriculum) non poteva andar bene? Si era presentata alle elezioni nelle liste di un altro movimento (“Città Diversa”): una scelta non compatibile con quelle del Movimento. Come raccontò al tempo il Tirreno l’architetto fu liquidata con una semplice chiamata:

Dietro la cornetta c’era proprio Nogarin: «Senti, mi dispiace, ho sbagliato. Qui rischia di scoppiare un casino, devo fare marcia indietro, non sarai più assessore. Puoi dimetterti oppure ti tolgo io il mandato», ha detto il sindaco gelando i sogni dell’architetto. Poi l’ha pregata di mantenere il silenzio assoluto fino a tarda ora. «Se ti chiamano i giornalisti, butta la palla in corner, evita ogni dichiarazione, rimanda al giorno dopo».

LA POLEMICA DELLA MAIL – Altro pasticcio accadde qualche settimana fa, mentre Nogarin si trovava in vacanza in Sicilia, a San Vito Lo Capo. Il capogruppo del M5S in Comune, Francesco Bastone, diffuse una email notturna con i nomi e i cognomi degli altri due assessori.

Il documento diffuso dal quotidiano Il Tirreno
Il documento diffuso dal quotidiano Il Tirreno

Scatenò un putiferio perché proprio Nogarin smentì la notizia al Tirreno: «La nomina è di mia competenza, io sono in ferie e finora non l’ho fatta. La mail del nostro capogruppo? Ripeto: le nomine sono di mia competenza e io sono in vacanza». Poi, in perfetto relax, posto tale foto su Facebook per stemperare gli animi:

IL CHECK INTERNO AL M5S – Nogarin, in un certo senso, subisce il “grande Fratello” di una parte dei militanti livornesi. Da uno dei meetup (5 Stelle Livorno) si chiese per esempio a gran voce la “sfiducia” nei confronti di ben tre assessori: Aurigi, Fasulo e Gordiani, rispettivamente piazzati all’urbanistica, alla cultura e all’ambiente. Il motivo? La scelta della squadra non sarebbe stata regolare, in quanto i neoindicati furono già candidati a precedenti elezioni amministrative. Ultimo casus belli è stata la diffida del primo cittadino verso alcuni attivisti che avevano criticato le scelte di alcuni assessori. Oggetto della presa di posizione? L’uso illegittimo del simbolo. Il climax non è dei migliori e il gruppo di attivisti stesso ha poi specificato nel non voler proseguire col dialogo tra i due avvocati.

E’ proprio per l’esclusività di questo diritto che la diffida fatta dal Sindaco Nogarin non ha senso e rispondergli significava dare importanza ad un grossolano errore: il sig. Nogarin non è il capo del M5S di Livorno, ma è il portavoce di tutti gli attivisti M5S e per estensione, se si rispetta i principi del M5S, Il sindaco Nogarin NON è il capo dei cittadini Livornesi, ma è il portavoce di TUTTI i cittadini livornesi. Così come lo sono tutti i consiglieri pentastellati. L’articolo del Movimento 5 stelle Roma – 878 blogger Beppe Grillo https://www.facebook.com/M5S878/posts/807007632663424 è più specifico nello spiegare tale situazione ( cogliamo l’occasione per ringraziarli del loro contributo per rendere più chiara la questione). Per tutti questi motivi la diffida fatta dal Sig. Nogarin non ha valore. L’unico che la può fare è il sig. Beppe Grillo che, nel caso ritenesse che abbiamo mancato ed infangato il suo nome o il Movimento 5 Stelle, ha tutto il diritto di farlo e alla cui richiesta noi ci ritireremo in buon ordine.

Intanto il gruppo Consiliare fa quadrato attorno al primo cittadino. «La macchina del fango e dell’informazione fuorviante – spiegano in rete – penna operativa del braccio di una casta che fa breccia intorno a se, coagula le sue forze politico-imprenditoriali e dell’informazione distorta contro il m5s Livorno, forte segnale di quanto sia esso un nemico da abbattere». Ed elencano i successi del mandato Nogarin: apertura dell’ippodromo Caprilli e reintegro del personale, avvio interventi di ristrutturazione, riqualificazione e adeguamento normativo delle piscine comunali, ed infine (oltre alla variazione di Bilancio) la nomina di Marco di Gennaro come Amministratore Unico di AAMPS dopo la rimozione di Chioini. Scelta criticata da attivisti del Movimento di Massa Carrara. Per Nogarin Di Gennaro è il nuovo Steve Jobs, per qualcun altro non ha un curriculum rilevante ed è già stato candidato alle elezioni europee e non eletto. Questioni di punti di vista che solo l’operato di un mandato può smentire.

Il Movimento è poliedrico: e questa sarà sempre una croce per chi indosserà la fascia tricolore sotto l’esercito di Beppe Grillo.

(Copertina Foto Federico Bernini/LaPresse)

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