1° settembre: perché lo consideriamo “il primo giorno” dell’anno

Con l’arrivo di settembre l’idea che abbiamo di estate scompare dalla nostra testa e con essa svanisce anche quella sensazione di vacanza perenne che ci ha accompagnati fino ad ora, rimpiazzata da quello che alcuni chiamano “autunno metereologico”. Per molti di noi l’anno comincia adesso e non a gennaio. Il fatto che vi sentiate depressi o meno dipende dalla stagione e dal tempo meteo che più vi si addice in generale, riporta il Guardian.

Foto: Matt Cardy/Getty Images
Foto: Matt Cardy/Getty Images

IL MALTEMPO – Come molti di noi sanno ormai, il meteo influenza l’umore delle persone e vi sono una marea di studi che dimostrano come il tempo influenzi la produttività. In estate siamo tutti più pigri, ma allo stesso tempo inclini a comportamenti più aggressivi. Molto più facile risulta concentrarsi quando il tempo è brutto e non ci sono valide alternative allo stare in casa, leggere un libro o dedicarsi a se stessi. Secondo quanto riportato dal Guardian, un agente di una stazione di polizia a nord di Londra ha detto che la pioggia vale quanto 20 poliziotti: nemmeno ai criminali piace muoversi sotto l’acqua.

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IL LATO POSITIVO – Eppure c’è anche chi ha fatto del maltempo il proprio punto di forza, visto che se da una parte la nostra spensieratezza e il numero di attività da paraticare all’aria aperta – così come la voglia di praticarle – cala drasticamente con l’arrivo dell’autunno, dall’altra parte possiamo investire le energie risparmiate nel divertimento dedicandoci al lavoro, alla lettura, all’arricchimento personale e perché no, alle gratificiazioni sul posto di lavoro. Un modo propositivo e intelligente per assare il tempo senza attendere con ansia l’arrivo (e la fine) della prossima estate.

(Photocredit: Matt Cardy/Getty Images)

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