La Sapienza, denunciato il rettore: «Ha detto “Polizia di m….”»

Magnifiche denunce ai danni di Luigi Frati, rettore dell’Università La Sapienza, accusato di abuso d’ufficio, resistenza e oltraggio. I fatti risalgono all’otto luglio scorso, ma sono stati confermati solo oggi dal questore di Roma, Massimo Maria Mazza. Frati, da dieci anni alla guida della terza università europea ha fatto irruzione nell’ufficio di polizia dell’ateneo e ha tentato di “liberare” un cittadino romeno fermato dagli agenti.

CHE E’ SUCCESSO – Siamo in piena campagna elettorale alla Sapienza che ha bisogno di un nuovo rettore. Luglio è stato un mese caldo in cui la sfida per la direzione si è fatta più accesa a colpi di slogan e volantini. Per ricostruire una vicenda legata proprio al volantinaggio elettorale, la polizia aveva fermato l’addetto alla distribuzione per interrogarlo al commissariato, ma Frati non è stato d’accordo. È entrato negli uffici degli agenti, ha preso per un braccio il romeno e ha tentato di portarlo via: «Questa è La Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre… Lasciate stare gli innocenti, quest’uomo non ha fatto niente di male… andate piuttosto a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernaio» avrebbe suggerito il rettore. Alla richiesta del commissario Mario Spaziani di lasciare il commissariato Frati avrebbe risposto «Questa è la mia università» prendendo per un braccio il romeno. Uscendo avrebbe poi esclamato «Polizia di mer…».

 Massimo Maria Mazza
Il questore Massimo Maria Mazza

LA LETTERA – La mattina stessa, come riporta Corrado Zunnino su Repubblica, dopo essere rientrato in rettorato il professor Frati ha scritto una lettera di protesta al questore di Roma. “È incomprensibile il motivo per cui in un ateneo «dove non vi è mai stata censura», non appena «viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio, viene fermato». Si chiede nella lettera Frati: «Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri? Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini»

I VOLANTINI – Sui volantini in questione la scritta “Da Amaldi a Ruocco: la triste parabola del dipartimento di Fisica della Sapienza” si riferisce al candidato Giancarlo Ruocco che ha definito l’accaduto “spazzatura”. Al commissariato di polizia, scrive Zunino, “il romeno fermato ha subito confessato «Un mio connazionale mi ha dato dieci euro e un pacco di carta alto così chiedendomi di venire all’università a distribuirla» Il connazionale è stato rintracciato dalla polizia in poche ore e ha confessato di aver ricevuto a sua volta 30 euro e una risma degli stessi volantini da un signore in giacca e cravatta. Per ora sconosciuto». Il rettore Frati, interpellato direttamente e attraverso il suo staff, non ha voluto commentare.

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