Quando dal mare esce il metano

Il metano è il peggiore dei gas a effetto-serra e ora si scopre che esce copiosamente dai fondali oceanici anche nelle aree nelle quali non dovrebbero esserci giacimenti.

IL GAS DALL’OCEANO – Gli scienziati americani hanno scoperto 570 fonti di metano sul fondale oceanico al largo delle coste della Virginia. La ricerca pubblicata su Nature Geoscience rivela che le «perdite» dal fondale emettono circa 90 tonnellate di metano all’anno, proponendosi così come una fonte fino ad ora sconosciuta di gas ad effetto-serra.

UN FENOMENO INATTESO – A capo della ricerca il dottor Adam Skarke della Mississippi State University, che ha spiegato come la scoperta sia stata sorprendente anche perché in quell’area il fondale manca delle caratteristiche geologiche che di solito s’accompagnano alla presenza di giacimenti di gas. Si tratterebbe infatti della prima volta che si scopre un fenomeno tanto evidente al di fuori delle regioni artiche, di quelle dove sono presenti giacimenti o on quelle interessate da attività tettonica.

L’EFFETTO SUL RISCALDAMENTO GLOBALE – Le perdite interessano un lungo tratto di costa e portano a credere che negli oceani ci siano molti più luoghi del genere di quanto non si ritenesse in precedenza, nell’ordine delle decine di migliaia. Un dato che potrebbe portare a rivedere in peggio le previsioni sul riscaldamento globale. La fonte di queste emissioni sono gli idrati di metano, simili a blocchi di ghiaccio sono in realtà molecole di gas intrappolate dalla pressione in strutture simili al ghiaccio., dalle quali con il tempo e il cambiamento delle condizioni di pressione e temperatura tendono a liberarsi.

NON VA TANTO MALE – La buona notizia è che i fondali sono tanto profondi che in massima parte il metano si trasforma nell’acqua prima di raggiungere la superficie, ossidandosi e divenendo diossido di carbonio. La brutta notizia è che a tale abbondanza di metano non corrisponde la possibilità di estrarlo, gli idrati di metano sono una preda ambita secondo molti, ma fino a oggi nessuno ha ancora trovato una maniera economica per sfruttarli.

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