Alitalia-Etihad, c’è la firma

Alitalia, il grande giorno è arrivato. L’ad Gabriele Del Torchio e il Ceo James Hogan hanno firmato l’accordo tra le due compagnie. Il vettore emiratino sale al 49 per cento della società italiana. Ora serve solo il via libera delle autorità europee per arrivare al closing. La firma è arrivata dopo l’approvazione dell’accordo da parte degli azionisti Alitalia questa mattina. Disco verde quindi alla ricapitalizzazione che ricostruirà il patrimonio cancellando 560 milioni di debiti, due terzi trasformati in azioni ed un terzo cancellato dalle banche. Del Torchio ha confermato alla stampa che la compagnia ha liquidità per i prossimi mesi grazie all’aumento di capitale e che probabilmente potrebbe arrivare altro denaro prima del closing. L’Ad di Alitalia ha poi svelato un retroscena relativo al momento in cui ha compreso che la trattativa si è conclusa nel migliore dei modi: «Lo abbiamo capito un quarto d’ora prima di arrivare qui a firmare l’accordo». Del Torchio non ha voluto commentare le indiscrezioni di una presidenza a Luca Cordero di Montezemolo. Il sottosegretario Graziano Delrio ha espresso la soddisfazione dell’esecutivo per la soluzione positiva della vicenda:  «Il governo ha salutato con grande piacere la firma dell’accordo tra Alitalia e Etihad».

Gettyimages - AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI
Da sinistra, Roberto Colaninno, James Hogan, Gabriele Del Torchio (Gettyimages – AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI)

LE PAROLE DI JAMES HOGAN – James Hogan, intervenuto nella conferenza stampa che ha sancito la firma dell’accordo, ha spiegato che l’investimento di Etihad in Alitalia è di 1,758 miliardi di euro, necessari per la per ristrutturazione della compagnia italiana. L’obiettivo, ha aggiunto il dirigente, è quello di proporre una compagnia più forte. Hogan ha voluto anche ringraziare il governo italiano per «la loro visione e il lavoro svolto». Hogan ha però sottolineato che l’intervento di Etihad ha solo un’ottica industriale e non certo politica «Noi vediamo in un affare quello che va bene per le linee aree, non possiamo entrare nelle politiche di governo, sarebbe inappropriato» Evidente la soddisfazione del dirigente italiano, Gabriele Del Torchio: «Ce l’abbiamo fatta, dopo tanta fatica, dopo un anno e tante notti di lavoro».

IL PROGRAMMA FUTURO SECONDO JAMES HOGAN – Hogan ha poi dichiarato, parlando del marchio: «Che brand incredibile è quello di Alitalia! È una buona compagnia ma purtroppo ha problemi finanziari e non ci sono ricette semplici». Relativamente alle prossime strategie, l’obiettivo è quello di eliminare le rotte inefficienti mentre entro i prossimi cinque anni saranno aggiunte «10 nuove rotte sul lungo raggio». Prima però bisogna rafforzare la compagnia: «Il consolidamento di Alitalia è il primo step vitale. Abbiamo un piano triennale per far tornare Alitalia alla reddittività nel 2017. Vogliamo cambiare per crescere e migliorare le performance di questa comapgnia». Inoltre Hogan ha ribadito l’importanza per Alitalia del settore cargo.

LE «DECISIONI DIFFICILI» – Hogan ha poi parlato delle prossime decisioni definite «difficili» ma necessarie per un serio rilancio di Alitalia: «Non vogliamo eliminare quello che c’è ma stabilizzare l’azienda. I sindacati hanno firmato accordi per permettere di ristrutturare e rilanciare il marchio. Alitalia sarà un’azienda diversa nel futuro. Adesso in questa fase di transazione ci saranno scelte difficili da fare», per arrivare ad un’azienda che «abbia la giusta dimensione». Hogan si è dimostrato ottimista riguardo il giudizio dell’Unione Europea, ultimo passo prima del closing dell’accordo: «Stiamo lavorando alla versione finale dei documenti che dovranno essere approvati dalle Autorità Ue. Abbiamo già alleanze in Europa e rispettiamo i requisiti Ue». A proposito di sindacati, Gabriele Del Torchio è tornato sulle agitazioni spontanee degli ultimi giorni a Fiumicino: «Noi siamo dispiaciuti per la forma delle proteste spontanee che vanno oltre, come le proteste a Fiumicino. Penso siano autentiche forme di autolesionismo perché creano difficoltà di immagine e di percezione alle aviolinee».

LA SODDISFAZIONE DI DEL TORCHIO – L’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, in conferenza stampa ha espresso la soddisfazione dell’intero gruppo: «Sono stati 16 mesi intensi e importanti, abbiamo avuto momenti di turbolenze e di discussioni, ma abbiamo percorso rotte inesplorate. Abbiamo raggiunto un grande risultato. Dopo le turbolenze, ora si apre un percorso di navigazione che mi auguro sereno e sicuro». Del Torchio ha poi «salutato» gli esuberi: «Vogliamo ringraziare coloro che dovranno lasciare Alitalia e saranno destinati ad altri impegni. Ci dispiace ma c’è la consapevolezza che per creare futuro e sviluppo sono necessarie anche decisioni dolorose. Torneremo nella prima settimana di settembre per parlare con il personale, per illustrare la nostra visione». Inoltre l’ad ha aggiunto che Alitalia ed Etihad saranno partner di Expo 2015: «Saremo all’esposizione con un padiglione molto vicino al padiglione Italia per sottolineare l’importanza di questo evento e come siamo vicini e uniti da obiettivi comuni».

 

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’ACCORDO TRA ALITALIA ED ETIHAD 

I TERMINI DELL’ACCORDO – Gli emiri dal canto loro s’impegnano a versare 560 milioni per rilevare la partecipazione al 49 per cento, percentuale necessaria per non perdere i diritti di volo nell’Unione Europea, e a garantire altri 600 milioni circa di investimenti futuri per cambiare il volto della società italiana. Importante in questo senso la firma, la scorsa notte, da parte della Uil Trasporti, del contratto nazionale di settore e l’accordo sulla riduzione del costo del lavoro in Alitalia. Il ministro Lupi, ripreso dall’Ansa, ha spiegato che questo accordo rappresenta un’iniezione di fiducia nel Paese, definendosi tranquillo sia per il via libera dell’Europa sia per la questione dell’ingresso di Poste, che correva il rischio di configurarsi come un aiuto di Stato. A tal proposito sono chiare le parole di Del Torchio nel corso della conferenza stampa post firma: «Non so dove sia il problema. Tutti quelli che hanno investito di Alitalia lo hanno fatto con logiche di natura industriale. Abbiamo un contratto di collaborazione con le Poste, sinergie nell’information technology, sinergie nel campo di creazione di software: da ieri è online per la prima volta il sito mobile di Alitalia, fatto da Poste in base all’accordo. Di fatto il controllo dell’azienda rimane qua».

LE PROSPETTIVE FUTURE – Secondo quanto raccolto da Repubblica, nella nuova Alitalia aumenteranno i voli a lungo raggio, sopratutto dallo scalo di Fiumicino. La compagnia tricolore riceverà alcuni aerei ordinati dalla compagnia degli Emirati allo scopo di aumentare le capacità verso Nord e Sud America, così da accogliere i passeggeri provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente. Di conseguenza verranno moltiplicati i collegamenti con gli Emirati, così da trasformare Alitalia in una sorta di navetta per coloro che vorranno andare in Asia e Oceania. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, Etihad ha acquistato per 60 milioni di euro cinque slot all’aeroporto londinese di Heatrow da affittare poi ad Alitalia a condizioni di mercato. Inoltre la compagnia degli Emirati con un investimento di 387,5 milioni acquista il 49 per cento di Alitalia, comprensivo di 112,5 milioni di euro per l’acquisizione di una quota del 75 per cento di Alitalia Loyalty SPV, il programma fedeltà della compagnia di bandiera.

«PER GLI ESUBERI OPPORTUNITÀ IN ETIHAD» – James Hogan nel corso della conferenza stampa ha anche aperto all’ingresso in Etihad di alcuni degli esuberi di Alitalia, ricordando il precedente di Air Berlin: «Cento piloti di Air berlin sono andati in Etihad. Tutte le decsioni saranno eque ed equlibrate e ci saranno opportunità per i giovani». Il manager australiano ha poi aggiunto che nel breve periodo non ci saranno scossoni anche se all’interno di Alitalia cambierà comunque qualcosa: «Vogliamo un’azienda più sexy, con i migliori servizi possibile. Nei prossimi tre mesi non ci sarà una vera rivoluzione ma un’evoluzione». Parlando di futuro è intervenuto anche Del Torchio che ha ricordato come «Alitalia ha una base azionaria solida. Il 49% è in mano ad Etihad e il 51% in aziende molto importanti nello scenario italiano. Abbiamo un parterre di azionisti importanti e anche possibilità di attrarre capitale da altri. Mercato è pronto ad investire se li converrà».

I CONTENUTI DELL’INTESA – Una nota delle due compagnie presenta il business plan dell’accordo tra Alitalia ed Etihad. L’operazione prevede il rilancio del marchio italiano attraverso l’incarnazione degli elementi più conosciuti del Paese come il cibo, la moda, la cultura e lo stile di vita, nell’ottica di un servizio «Made in Italy». Cambierà la rete, maggiormente incentrata sul lungo raggio sia da Roma Fiumicino, l’hub di riferimento, sia da Milano Malpensa. Diventa giornaliero il collegamento tra Abu Dhabi e lo scalo della brughiera, ci saranno voli verso nuove destinazioni ed il rafforzamento dei collegamenti principali. Prevista dal 2015 l’attivazione di nuovi collegamenti diretti tra lo scalo emiratino e Venezia, Bologna e Catania e Bologna.

L’HUB CARGO IN NORD ITALIA – I voli a lungo raggio su Milano Malpensa raggiungeranno quota 25 voli a settimana entro il 2018. Prevista, continua l’Adnkronos, la crescita di un terzo della flotta a fusoliera larga per i voli a lungo raggio mentre verrà ridimensionata quella a fusoliera stretta per le destinazioni a medio e corto raggio. Gli aderenti al programma fedeltà MilleMiglia saranno affiliati ai programmi di Etihad e delle compagnie partner. L’ottimizzazione e l’integrazione dei voli, così come del costo e dell’organizzazione del lavoro, porteranno ad una crescita considerevole nei ricavi di Alitalia oltre alla possibilità di poter sfruttare gli approvvigionamenti congiunti nel campo della logistica. Prevista infine la nascita di un polo cargo nel nord Italia.

LA SODDISFAZIONE DEL MINISTRO LUPI – Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi ha commentato con estrema soddisfazione il raggiungimento dell’obiettivo, ovvero la firma del pre-accordo tra Alitalia ed Etihad: Ce l’abbiamo fatta, ci abbiamo creduto per 8 mesi, alla faccia di quelli che non ci credevano. Alitalia tornerà ad essere tra le prime compagnie mondiali». Il ministro è tornato poi sull’agitazione dei giorni scorsi a Fiumicino, spiegando che a suo dire «la difesa del lavoro non si fa prendendosela con i cittadini. La firma di stanotte dell’accordo anche da parte degli ultimi sindacati e rappresentanze di categoria, a conclusione di una lunga trattativa, certifica che il lavoro lo si difende solo dando possibilità di sviluppare le imprese». Il ministro ha poi specificato, parlando dell’ingresso di Poste nella compagnia, che non c’è stato alcun aiuto di stato: «il Governo è stato molto attento a seguire le indicazioni e le regole che l’Unione Europea ha messo per le compagnie di bandiera». Lupi ha spiegato poi che le banche potrebbero disimpegnarsi aprendo all’ingresso di nuovi soci: «Per quanto mi risulta l’obiettivo è il pareggio di bilancio entro la fine del 2017 e le banche, una volta raggiunto il pareggio, sono interessate a tornare a fare il loro mestiere. Dopo il pareggio di bilancio l’interesse è di andare sul mercato anche se deve rimanere la caratteristica dei soci italiani o europei». 

FIRMANO ANCHE UIL E PILOTI – La Uil Trasporti era l’unica sigla a non aver ancora firmato. Il sindacato ha motivato la decisione spiegando che sono stati risolti i «nodi ostativi sia sul piano contrattuale che sulla riduzione del costo del lavoro». L’annuncio è arrivate prima dell’assemblea degli azionisti e nel pieno della protesta dei lavoratori della compagnia che da giorni paralizzano la movimentazione dei bagagli a Fiumicino e starebbero presentando in massa certificati di malattia. A firmare l’accordo anche i sindacati dei piloti Anpac e degli assistenti di volo Anpav e Avia. A comunicarlo la compagnia.

 

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L’AZIENDA SOLLEVATA DALLE DECISIONI SINDACALI – Il nuovo contratto di settore e le misure sul costo del lavoro, aggiunge la Reuters, erano già state condivise nelle scorse settimane da Cgil e Cisl. Secondo Alitalia, le nuove misure porteranno un risparmio di circa 31 milioni di euro per i restanti cinque mesi dell’anno. Gabriele Del Torchio, Ad di Alitalia, ha commentato così la firma delle sigle sindacali: «Auspico che questo gesto di grande responsabilità da parte delle organizzazioni sindacali e associazioni professionali possa contribuire a riportare un clima di maggiore distensione e serenità in queste ore decisive per il futuro di Alitalia».

NESSUN PROBLEMA A FIUMICINO – Per quanto riguarda le agitazioni del personale tecnico di Alitalia a Fiumicino, l’azienda ha fatto sapere che «dal punto di vista delle ventilate assenze da parte del personale tecnico Alitalia di Fiumicino per il momento non risultano criticità». Secondo le testimonianze raccolte dal Messaggero, i bagagli vengono, al momento, riconsegnati nei tempi fisiologici. L’Enac a tal proposito ha sottolineato che  «La situazione a Fiumicino è sensibilmente migliorata sia in termini di gestione bagagli, sia nella puntualità dei voli Alitalia in partenza dallo scalo romano. Si va verso la stabilizzazione, ma l’attenzione resta alta in considerazione dell’alto flusso di passeggeri e di bagagli previsti per questo fine settimana».

LA SODDISFAZIONE DI SUSANNA CAMUSSO – A questo proposito è intervenuto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che parlando dell’allarme lanciato ieri sulla possibilità di uno sciopero bianco dei lavoratori Alitalia a Fiumicino, eventualità che non è poi avvenuta, ha spiegato: «Credo che l’azienda Cai, in questi giorni, abbia fatto cose assolutamente sbagliate che sembrano finalizzate a non avere l’accordo compreso annunciare comportamenti di massa dei lavoratori che poi non si sono determinati». Parlando poi dell’accordo siglato tra la compagnia italiana ed Etihad, la Camusso si è definita soddisfatta, in quanto l’accordo porta «un piano industriale che rappresenta una prospettiva: da questo punto di vista è una notizia importante, una buona notizia perché può delineare un effettivo futuro della compagnia. Si fa adesso quello che si sarebbe dovuto fare nel 2009. Etihad ha annunciato che a settembre parlerà con i lavoratori e credo che quella sarà l’occasione anche per ragionare del rapporto che c’è tra il nuovo perimetro della compagnia e i servizi che credo sia il grande tema della riorganizzazione e del rapporto tra Alitalia e gli aeroporti»

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