Livorno, lo striscione contro Israele che Nogarin non vuole rimuovere

Livorno: durante Effetto Venezia, la festa estiva di Livorno, è apparso uno striscione da stadio appeso ad un edificio non lontano dal municipio riportante la scritta «Fermare il genocidio a Gaza. Israele vero terrorista». Dopo 14 giorni lo striscione – affisso da alcuni gruppi della sinistra antagonista –  è ancora lì, nonostante le proteste della comunità israelitica. Gli ebrei livornesi hanno chiesto al sindaco di rimuoverlo, anche tramite raccomandate, ma fino ad ora non è successo nulla, tanto che si è dovuto muovere Naor Gilon, l’ambasciatore d’Israele in Italia, che scritto al primo cittadino di Livorno Filippo Nogarin, del M5s.

Filippo Nogarin (Federico Bernini/LaPresse)
Filippo Nogarin (Federico Bernini/LaPresse)

LA LETTERA DELL’AMBASCIATORE DI ISRAELE – «Mi duole rispondere a simili attacchi – ha scritto l’ambasciatore Gilon – perché sono parte di una grave e pericolosa disinformazione, spesso fondata sull’odio verso Israele. A Gaza, signor Sindaco, non è in atto alcun genocidio. Purtroppo, questo è vero, è in atto un conflitto nel quale Israele è stato trascinato da Hamas, una organizzazione terrorista che deliberatamente ha lanciato sinora oltre duemila missili contro la popolazione civile israeliana». Il governo israeliano, scrive Gilon, ha cercato ogni soluzione per evitare la guerra. Per questo, Israele ha accettato ogni proposta di tregua arrivata da partner internazionali, in primis quella proposta dall’Egitto. «Hamas, al contrario, ha rifiutato ogni apertura, cercando volontariamente lo scontro armato per meri fini materiali e politici».  L’ambasciatore sottolinea che «Israele non combatte certo contro i Palestinesi, ma contro una organizzazione terrorista», e cerca di ridurre al minimo il numero delle perdite civili. Israele difende «se stesso e il diritto inalienabile della sua popolazione di vivere in pace e sicurezza. Solo a tal fine, Israele si confronta con una organizzazione criminale, riconosciuta come terrorista da tutto l’Occidente, che non nutre alcuna forma di pietà non solo nei confronti del nemico, ma verso i suoi stessi cittadini, non importa se questi sono bambini o donne».

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LA RISPOSTA DI NOGARIN – Nogarin dal canto suo ammette che lo striscione è esagerato, ma nega anche ogni attacco antisemita: «E’ una critica pesante a uno Stato, non agli ebrei», ha detto il primo cittadino, che ha incontrato la comunità ebraica livornese durante il quale è stato scritto un comunicato congiunto. Nella giornata di ieri inoltre in consiglio comunale si è discusso di due mozione M5s per gemellare Livorno con Gaza e per rafforzare quello già esistente con Bat Yam. Nel frattempo lo striscione è ancora lì e nonostante gli incotri passati e futuri tra comune e comunità ebraica pare che tra le due parti si sia ormai creata una frattura.

(Photocredit: Federico Bernini/LaPresse & Twitter/@robiotta)

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