In Corea del Nord i dolci al cioccolato arrivano dal cielo

Palloncini lasciati volare attraverso il confine, pieno di dolci. È la manifestazione organizzata ieri dagli attivisti sudcoreani a Paju, cittadina della Corea del Sud a pochissima distanza dal confine con il Nord, che hanno “spedito” un carico di dolcetti al cioccolato banditi dal regime dei Kim perché considerati «il simbolo del capitalismo». 

LaPresse/AP/Ahn Young-joon
LaPresse/AP/Ahn Young-joon

METTETE AL BANDO QUEI DOLCETTI – I palloncini lasciati volare in cielo, racconta il Guardian, erano cinquanta “colonne” gonfiate a elio, per un carico complessivo di 350 chili di dolci, inclusi 10.000 Choco Pies, delle tortine ricoperte di cioccolato e marshmallow che ormai sono diventate vere e proprie protagoniste della storia dei lanci dalla Corea del Sud verso il Nord. Fino a qualche tempo fa i Choco Pies, prodotti in Corea del Sud, venivano offerti i nordcoreani che lavorano nella zona industriale di Kaesong, un’area geograficamente già oltre il confine con la Corea del Sud e sede di aziende sudcoreane, dove però trovano lavoro anche migliaia di lavoratori del Nord che vivono nella zona di frontiera. Questi dolcetti, tuttavia, al Nord venivano rivenduti al mercato nero a prezzi stellari fino a quando il governo di Pyongyang, infastidito dalla popolarità crescente dei Choco Pies, non ha imposto ai datori di lavoro del Sud di smettere di foraggiare i propri dipendenti con tale delizia, definita un «simbolo del capitalismo» inaccettabile per i valori della Repubblica Popolare Democratica di Corea.

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PROVOCAZIONE – Così gli attivisti sudcoreani hanno organizzato questo massiccio lancio di dolciumi per non lasciare i cittadini del Nord senza i loro Choco Pie. Una provocazione dei confronti di Pyongyang e una manifestazione di protesta contro il regime che, anche questa volta, ha fatto il giro del mondo. 

(Photocredit: LaPresse/AP/Ahn Young-joon )

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