Il volo MH17 è stato distrutto da una violenta decompressione

Il volo MH17 è caduto a causa di una violentissima decompressione che ha distrutto l’aereo, decompressione causata dagli effetti di un’esplosione di un missile. Queste le prime evidenze raccolte dagli investigatori ad una prima analisi del flight data recorder (FDR), una delle due scatole nere, strumento che raccoglie i dati provenienti dai vari sensori del velivolo. Questo dato conferma quindi le analisi preliminari condotte sui resti della fusoliera i quali presentano danni compatibili con l’esplosione causata da un missile.

(BULENT KILIC/AFP/Getty Images)
(BULENT KILIC/AFP/Getty Images)

DECOMPRESSIONE ESPLOSIVA – Secondo quanto raccolto dalla Cbs quindi l’aereo è caduto a causa di un missile. Un funzionario addetto all’analisi ha dichiarato laconicamente che il missile ha fatto ciò per cui è stato studiato, ovvero tirare giù degli aeroplani. Tuttavia l’evoluzione della guerra in Ucraina sta rallentando non poco il lavoro degli investigatori. I resti dell’aereo sarebbero concentrati in tre siti distinti, segno che il velivolo si è disintegrato prima dell’impatto col suolo. Per questo il team incaricato di risolvere l’arcano dell’MH17 ritiene che sia necessario ancora molto lavoro.

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IL DIFFICILE LAVORO DELLE SQUADRE DI RICERCA – Michael Borkiurkiw, esperto dell’Osce presente nell’area, ha spiegato che tra i rottami sono ancora presenti oggetti personali, passaporti, carte d’identità, carte di credito, resti umani. Resti umani probabilmente appartenenti ai 100 non ancora identificati. Questo non fa altro che rallentare il lavoro delle squadre di ricerca concentrate nel trovare prove fisiche dell’impatto con un missile. La vastità della zona in cui è caduto l’aereo, la mancanza di una giurisdizione certa, l’assenza dei ribelli e l’incapacità di determinare un aiuto istituzionale rendono il lavoro delle squadre di soccorso quasi impossibile.

L’AEREO FRANTUMATO IN VOLO – Inoltre, dalle prime analisi appare chiaro come il missile non abbia impattato direttamente l’aereo ma sia esploso a breve distanza, scagliando schegge in direzione del velivolo colpito tra la cabina di pilotaggio e la porta numero 1 sinistra. Questo avrebbe causato una decompressione improvvisa che avrebbe smembrato in pochi secondi l’aereo. A dimostrarlo la distanza tra la cabina, il timone ed il corpo del velivolo schiantatosi a Grabovo. E su Airliners.net qualcuno ipotizza che l’effetto possa essere stato simile al volo Pan Am 103, caduto a Lockerbie il 21 dicembre 1988. In quel caso però la decompressione è stata causato da una bomba.

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