Le miracolose protesi per animali

I nostri amici a quattro zampe che ne hanno persa qualcuna, o magari zoccoli o coda, possono essere rimessi a nuovo

Anche il campo veterinario sta facendo passi da gigante. Le protesi per animali sono sempre più perfezionate, sebbene non esista il modo migliore per costruire un arto artificiale, giacché ogni animale ha le sue caratteristiche. Vediamo qualche storia.

IL PONY MOLLY – E’ stato abbandonato in seguito all’uragano Katrina e nel girovagare ha perso la gamba poiché aggredita da un pitbull. Molly ha avuto molte protesi alle gambe nel corso degli anni, fino alla definitiva protesi costruita dalla Dwayne Mara of Bayou Orthotic & Prosthetic. La progettazione di protesi per equini – che può costare dai 1.000 dollari in su – è impegnativa, ma le zampe artificiali potrebbero eventualmente addirittura consentire anche ai cavalli da corsa di continuare a galoppare.

LA GRU AZZOPPATA DA UNA PALLINA DA GOLF – Chrisie è invece una gru che ha perso una gamba per colpa di una pallina da golf finita fuori pista, sulla quale è inciampata. E ‘stata salvata da Lee Fox, che dirige l’organizzazione della Florida organization: Save our Seabirds. Sebbene la protesi definitiva sia di Kevin Carroll, il Vice Presidente della Hanger Prosthetics and Orthotics, tecnico ortopedico che ha progettato diversi arti artificiali per gli animali.

IL CANE CON IL CANCRO ALLE OSSA – Poi c’è Penny, il cane lupo, amputata di una gamba dopo che le fu diagnosticato un cancro alle ossa. Due professori della North Carolina State University – Denis Marcellin-Little and Ola Harrysson – hanno creato la protesi di materiale termoplastico e foderata in schiuma. La forma curva serve a contribuire affinché la gamba non si impigli negli ostacoli.

IL DELFINO TROPPO CURIOSO – Infine c’è Winter, che ha forse la protesi più famosa. Quando era solo un cucciolo, Winter è rimasto impigliato in una trappola per granchi, e la corda ha tagliato la parte inferiore della coda. Carroll e un altro tecnico ortopedico Dan Strzempka, hanno impiegato anni per fare una protesti, data la complessità derivata dai movimenti che essa deve svolgere. Hanno progettato un materiale nuovo – un appiccicoso morbido gel – con cui hanno arrotolato una coda robusta in fibra di carbonio e termoplastica. Tale gel è ora usato anche nelle protesi umane.

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