Filippo Nogarin e le critiche del M5S Livorno sulle nomine di tre assessori

Non c’è due senza tre. A Livorno è bufera sul sindaco 5 stelle Filippo Nogarin. Da uno dei meetup (5 Stelle Livorno) si chiede a gran voce la “sfiducia” nei confronti di ben tre assessori: Aurigi, Fasulo e Gordiani, rispettivamente piazzati all’urbanistica, alla cultura e all’ambiente. Il motivo? La scelta della squadra non sarebbe regolare, in quanto i neoindicati sarebbero già stati candidati a precedenti elezioni amministrative, quando nel cosiddetto bando lanciato da Nogarin tra i requisiti si richiedeva la non partecipazione ad altre tornate elettorali.

LaPresse
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DI CHE SI TRATTA – In una lettera aperta il meetup “minoritario” di Livorno chiede al neosindaco “consultazioni” rivolte ai cittadini livornesi puntando il dito contro i criteri di nomina:

Leggi la lettera:

Caro Sindaco, lettera a Nogarin

Gordiani risulta tesserato Pd fino a qualche anno fa, Aurigi (definito nel documento “conclamato amico del signor Nogarin”) è, secondo i grillini, troppo critico verso il Movimento: stessa accusa varrebbe anche per Fasulo.
Il primo cittadino però non molla l’osso: «Rinnovo la mia piena fiducia a tutta la giunta, che sta alacremente lavorando al governo del territorio. Capisco che il problema Gordiani sia un problema per il Pd, più che per il Movimento 5 Stelle».

CORRADINI E L’ASSESSORE AL BILANCIO ASSENTE – I deficit però nella nuova amministrazione iniziano a farsi già sentire. Casus belli è il congedo di Simona Corradini, assessore per un giorno. La sua carica è durata 24 ore, poi è arrivata la liquidazione del primo cittadino. La sua colpa? Essersi presentata alle elezioni nelle liste di un altro movimento (“Città Diversa”): una scelta non compatibile con quelle del Movimento. Come racconta il Tirreno l’architetto è stata liquidata con una semplice chiamata:

Dietro la cornetta c’era proprio Nogarin: «Senti, mi dispiace, ho sbagliato. Qui rischia di scoppiare un casino, devo fare marcia indietro, non sarai più assessore. Puoi dimetterti oppure ti tolgo io il mandato», ha detto il sindaco gelando i sogni dell’architetto. Poi l’ha pregata di mantenere il silenzio assoluto fino a tarda ora. «Se ti chiamano i giornalisti, butta la palla in corner, evita ogni dichiarazione, rimanda al giorno dopo».

A Livorno manca ancora l’assessore al Bilancio, fondamentale in una città con un alto tasso di disoccupazione e con un porto da far ripartire. Così il sindaco si ripresenta nei luoghi della roccaforte rossa, partecipando per esempio alla celebrazione del 70º anniversario della liberazione di Livorno. mossa intelligente dato che il Pd non ha potuto presentarsi per cause “organizzative”.

Crisi di identità in Toscana? Il Tirreno riporta le parole dello staff del primo cittadino. «Una piccola minoranza, quattro gatti», ha minimizzato. Il problema è che i niet non possono valere solo per il rilevante curriculum dell’architteto livornese. E stavolta la base preme. Quindi, per la seggiola principale sarà vietato sbagliare. Per questo Nogarin sta riflettendo a lungo sul nome da fare: un cognome senza ombre in grado di avere i polsi fermi su una città in continuo “movimento”.

Copertina foto  Federico Bernini/LaPresse

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