Volo MH17, il giorno dopo: chi vola sull’Ucraina

Il giorno dopo il disastro del volo Malaysian Airlines Mh17, probabilmente abbattuto da un missile al confine tra Ucraina e Russia causando la morte di 298 persone, settimo incidente più sanguinoso nella storia dell’aviazione mondiale, le compagnie aeree cercano di rispondere all’emergenza cambiando le proprie abitudini in tema di rotte, alla ricerca di una maggiore sicurezza.

DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images

LA SITUAZIONE OGGI – Lo spazio aereo sull’Ucraina viene evitato prudentemente da tutti i vettori, a partire dal russo Transaereo, il primo ad aver comunicato il suo stop al sorvolo del Paese pochi minuti dopo l’incidente. Lo dimostra l’immagine ripresa da Flightradar24:

(Flightradar24)
(Flightradar24)

mentre questa è la rotta che sta seguendo il volo MH17 odierno, da Amsterdam a Kuala Lumpur. L’aereo in questione, un 777 registrato con il codice 9M-MRL sta sorvolando in questo momento Slovacchia ed Ungheria ed è diretto verso la Romania:

aereo caduto il giorno dopo (2)

 

L’AVVISO NOTAM – Resta comunque una domanda. Perché gli aerei passeggeri come il Malaysian abbattuto in Ucraina sono passati su una zona difficile come quella ucraina? Ricordiamo che a partire dalla mezzanotte del 17 luglio era stato emesso un avviso NOTAM, acronimo della dicitura inglese «NOtice To AirMen» in cui si avvertivano i piloti di non sorvolare l’area contesa tra separatisti russi ed esercito ucraino, fino ad un’altezza di 32.000 piedi (FL320), un’altezza quindi di 1000 piedi inferiore a quello abbattuto, che stava volando in una zona quindi autorizzata:

URRV V6158/14 17JUL0000-31AUG2359 EST DUE TO COMBAT ACTIONS ON THE TERRITORY OF THE UKRAINE NEAR THE STATE BORDER WITH THE RUSSIAN FEDERATION AND THE FACTS OF FRNG FM THE TERRITORY OF THE UKRAINE TOWARDS THE TERRITORY OF RUSSIAN FEDERATION, TO ENSURE INTL FLT SAFETY, ATS RTE SEGMENTS CLSD AS FLW: A100 MIMRA – ROSTOV-NA-DONU VOR/DME (RND), B145 KANON – ASMIL, G247 MIMRA – BAGAYEVSKIY NDB (BA), A87 TAMAK – SARNA

Veniva spiegato che a causa di combattimenti nella zona ucraina nei pressi del confine russo veniva vietato il transito ne corridoi aereo compresi tra Rostov An-Don e Mimra, Kanon-Asmil, Mimra-Bagayevskiy e Tamak-Sarna dal 17 luglio al 31 agosto. In quest’ultimo è stato abbattuto il volo MH317. Ma sopratutto, il messaggio NOTAM prevedeva una postilla:

SFC – FL320.

che indicava come si potesse volare al di sopra di 32.000 piedi. Evidentemente non si erano considerati i rischi dei razzi modello SAM in grado di raggiungere i 14 chilometri di quota.

 

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LE PRIME AVVISAGLIE – Il 28 marzo, e lo ricorda Usa Today, la Russia dichiarò di aver preso possesso dello spazio aereo della Crimea, del Mar Nero e del Mar d’Azov. In tutta risposta Kiev chiuse il traffico aereo sulla penisola fino ad un’altezza di 29.000 piedi. Ma l’Faa, l’ente che gestisce l’aviazione statunitense, già il 25 aprile 2014 decise di proibire il transito agli aerei americani nell’area per la durata di un anno a causa dell’instabilità politica nella regione di Simferopoli. L’ICAO, l’ente internazionale dell’aviazione civile, dal canto suo, avvisò il 3 aprile tutte le compagnie di evitare di passare nell’area dei combattimenti.

GLI AEREI PRESENTI IN ZONA – La Iata dal canto suo ha spiegato che non c’erano restrizioni al passaggio aereo nell’area, cosa che effettivamente è vera, come certificato dall’avviso NOTAM. Eppure già da qualche mese si sapeva che la zona poteva essere pericolosa. Allora ci si chiede perché Malaysian Airlines, Air India e Singapore Airlines, i cui velivoli seguivano l’aereo caduto, siano passati proprio da lì. Semplice. Per una questione di costi. Come ripreso dal Sydney Morning Herald, molte compagnie passavano dalla zona contesa per accorciare il percorso e spendere così meno soldi di carburante.

LA SCELTA DELLE COMPAGNIE – Ron Bartsch, già capo della sicurezza in Qantas, la compagnia aerea australiana, ha spiegato che tutte le compagnie possono scegliere se sorvolare zone difficili o girarci intorno, anche se questo richiede un consumo maggiore di carburante, aggiungendo che al di là delle istruzioni, sono le compagnie a scegliere quali rischi affrontare nel viaggio dei propri mezzi. A questo proposito, Malaysian Airlines ha spiegato che la rotta era stata definita sicura dall’ICAO. Qantas invece ha scelto già da molti mesi di evitare lo spazio aereo ucraino nei suoi collegamenti dall’Australia al Regno Unito via Dubai. Stessa cosa per Emirates e Cathay Pacific.

UNA QUESTIONE DI COSTI – Singapore Airlines, presente nell’area con un suo mezzo, ha invece dato attraverso una portavoce questa risposta:

Generalmente abbiamo a disposizione un numero di piani di volo pre-definito da e verso le nostre destinazioni. Al momento non usiamo più lo spazio aereo ucraino ed abbiamo cambiato le rotte dei nostri voli scegliendo percorsi lontani da quella regione

Bartsch ha concluso spiegando che la scelta di non volare su zone pericolose come Ucraina, Siria, Libia o Iraq potrebbe comportare un costo operativo importante perché servirebbe più benzina. Ciò significa che le rotte cambiano solo se le compagnie percepiscono un pericolo reale per i propri mezzi, altrimenti, continua Bartsch, utilizzano ancora la rotta più breve: «penso che il problema sia dato dal comportamento delle compagnie. Se lo fanno gli altri allora si può pensare che se va bene a loro, va bene anche a noi». Eppure oggi la maggior parte delle compagnie aeree non vola più sull’Ucraina.

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