FedEX accusata di traffico di droga

L’U.S. District Court della California ha denunciato il gigante delle spedizioni FedEX per traffico di droga, in quanto con le sue consegne sarebbe complice del traffico originato online, complice più che consapevole.

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LA DENUNCIA – La procura californiana accusa FedEX di essere perfettamente al corrente di quello che consegna e di aver adottato misure specifiche che risolvere gli inconvenienti tipici di un servizio tanto particolare. L’azienda si difende dicendo che non spetta a lei sostituire la polizia e di essere all’oscuro del contenuto dei pacchetti che consegna.

COMPLICI DEGLI SPACCIATORI – I giudici californiani invece hanno un’idea diversa, perché dopo una lunga immagine hanno scoperto ad esempio che FedEX ha creato la categoria «varie» nella quale includere le «farmacie» o i siti online che spacciano droga. Serve perché data la natura volatile di questi business, che possono essere chiusi dalla sera alla mattina, i venditori Fed-Ex che li accettavano tra i clienti finivano per essere penalizzati dalla loro precoce dipartita, che in altri contesti assume l’immagine negativa del cliente insoddisfatto che se ne va dopo poco. Così invece i venditori possono incassare le provvigioni e FedEX i contratti, senza inconvenienti.

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PROBLEMI DA SPACCIATORI – Inconvenienti che si estendono anche alla pratica delle consegne, perché a un certo punto la compagnia si è trovata a consegnare certi pacchi a un incrocio o in qualche parcheggio, con la fila di clienti poco presentabili che s’accalcava per ritirare le proprie dosi. Problema risolto, certe consegne sono state indirizzate ad apposite stazioni presso le quali questo genere di destinatari può ritirare i pacchi senza creare scompiglio. Nella denuncia  della procura si accusa FedEX di essere appunto stata a conoscenza che il traffico di almeno due «farmacie» era quello di sostanze stupefacenti e che consegnò in piena coscienza la droga ai suoi clienti.

NIENTE MELE MARCE – Per questo la denuncia è rivolta all’azienda, perché l’indagine ha evidenziato che si tratti di una politica aziendale e non dell’iniziativa di qualche mela marcia, tanto che ora il governo vuole tra l’altro gli 800 milioni di dollari incassati aiutando gli spacciatori solo in California, una cifra che dimostra l’esistenza di un traffico massiccio, oltre alla sanzione penale e all’impegno che l’azienda non ci provi più.

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