Roma: tutto sul nuovo stadio

L’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Giovanni Caudo, intervistato da Teleradiostereo e ripreso da Asromaliveillustra i costi e le caratteristiche del complesso che sorgerà insieme al nuovo stadio della Roma, parlando di un costo complessivo di circa un miliardo di euro e preannunciando per il 31 luglio una conferenza esplicativa. Le sue parole arrivano dopo l’attacco al progetto da parte di Legambiente Lazio secondo cui verrebbero costruiti 920.000 metri cubi di costruzioni destinate ad uffici, costruzioni non presenti nel piano originario, oltre a manifestare perplessità per il mancato prolungamento della linea B della metropolitana.

nuovo stadio roma 3

LE PAROLE DELL’ASSESSORE CAUDO – L’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Giovanni Caudo ha spiegato come stadio e strutture saranno pronte in 24 mesi per un costo complessivo di circa un miliardo di euro, così suddivisi: lo stadio costerà 341 milioni di euro, le opere ammontano a 270 milioni di euro. A questa cifra va sommato l’intervento edilizio che dovrebbe compensare i 270 milioni di euro. L’iter preliminare si concluderà entro il 27 agosto, in rispetto dei 70 giorni dati dal Sindaco Ignazio Marino al momento della consegna del progetto, il 29 maggio. Per quanto riguarda l’urbanizzazione, secondo lo studio di fattibilità:

lo stadio si porta appresso 270 milioni di opere di urbanizzazione: il ponte sul Tevere, la viabilità, i parcheggi, il prolungamento della linea B. La proposta del privato è che 50 milioni saranno a carico della Roma e gli altri 220 saranno realizzate comunque dal privato ma con l’edificabilità di un’area per gli uffici che servirà da compensazione

In attesa di capire se l’edificabilità di un’area per gli uffici confermata dall’assessore Caudo sia quella denunciata da Legambiente per un totale di 920.000 metri cubi, il responsabile per l’urbanistica spiega che alla Roma ed all’imprenditore Parnasi nella conferenza del 31 luglio verranno chiesti

tutti gli elementi perché il progetto possa essere realizzato nel rispetto degli oneri e che possa andare in Regione. Poi bisognerà valutare la proposta di equlibrio economico-finanziario: la legge per gli stadi lo prevede, restando entro quei numeri bisognerà capire cosa non potremo assumerci come oneri, che saranno a carico del privato.

I DOCUMENTI SONO VERIFICABILI – L’Assessore Caudo conferma poi che Presso la sede Dipartimento Patrimonio sono verificabili

tutti i documenti dello stadio, gli elaborati timbrati dagli architetti, il piano economico-finanziario: tutti i dettagli affinché la città possa avere il quadro completo del progetto. L’amministrazione comunale guarda al progetto nell’interesse di tutti, non solo dei tifosi.

L’amministrazione sembra pronta a scongiurare il rischio di una cattedrale nel deserto, ovvero uno stadio senza infrastrutture:

Finita la fase amministrativa, verranno rilasciati tutti i permessi per poi scrivere una convenzione che prevederà tutti gli oneri a carico del privato e dove saranno esplicitati tempi e sequenze della realizzazione. Nel momento in cui si apre lo stadio bisognerà essere in grado di arrivarci con tutte le infrastrutture previste.

E per quanto riguarda eventuali modifiche

Dopo lo studio di fattibilità andrà presentato il progetto vero e proprio da consegnare alla Conferenza dei Servizi Regionale. Nella conferenza preliminare del 31 luglio verranno date prescrizioni dal punto di vista ambientale in modo tale che il progetto definitivo possa assumere tutte le caratteristiche necessarie.

LE CRITICHE DI LEGAMBIENTE – Le parole dell’Assessore sono una risposta a Legambiente Lazio che, in un comunicato diffuso il 10 luglio collega il mancato prolungamento della linea B della metropolitana alla realizzazione di «oltre un milione di metri cubi di nuove cubature, di cui 920mila per uffici e alberghi che nulla hanno a che fare con lo stadio». A questo punto Legambiente, considerando che il mancato prolungamento della metropolitana comporterà agli spettatori il pagamento 10 euro di parcheggio auto, si chiede:

Senza il prolungamento della Metro B, annunciato e ora cancellato, dov’è l’interesse pubblico per un intervento che è la più grande variante al PRG mai realizzata a Roma?

Queste sono le impressioni dell’associazione che verranno spiegate al momento della presentazione del progetto dello stadio dopo aver preso visione e analizzato nel merito i materiali depositati presso la Casa della Città.

LE IMMAGINI DEL NUOVO STADIO DELLA ROMA

 

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TRA PROMESSE E REALTÀ – Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha sottolineato le perplessità dell’associazione:

«Tra le promesse fatte alla presentazione del plastico del nuovo Stadio della Roma il 26 Marzo e il vero progetto consegnato il 13 Maggio molte cose sono cambiate intorno a una operazione immobiliare e finanziaria dai contorni non ancora del tutto noti»

L’associazione ambientalista sottolinea come l’unica certezza rimasta sia proprio lo stadio mentre intorno sono cambiate due condizioni, ritenute rilevanti. In primo luogo per Legambiente è cambiata la dimensione urbanistica del progetto. Accanto allo stadio e alle sue attrezzature, sono «spuntate» previsioni edificatorie a destinazione uffici per 920mila metri cubi e turistico/alberghiere per 48mila. Da questi conti Legambiente ha scelto di tenere fuori le previsioni commerciali, per ristoranti e bar, pari a 62mila metri cubi in quanto relative allo stadio.

Continua Zanchini:

Ci troviamo di fronte a 960mila metri cubi di nuove previsioni che nulla hanno a che fare con lo stadio e che rappresentano una operazione immobiliare colossale per una città come Roma

Secondo Legambiente la dimensione dei lavori corrisponde a nove hotel Hilton, il grande albergo in cima a Monte Mario, tutti costruiti a Tor di Valle, al fianco del nuovo stadio. Legambiente mette inoltre in evidenza come dalle carte dell’operazione è infatti sparito il prolungamento della Linea B della metro alla stazione Muratella, con l’interscambio con la linea FM3, di cui avevano parlato sia l’assessore Caudo che l’imprenditore Parnasi. Continua Zanchini:

Vorremmo capire, soprattutto, come una previsione di questo tipo si possa giustificare in assenza di un potenziamento del trasporto pubblico come quello annunciato alla presentazione del progetto da parte sia dell’amministrazione comunale che del proponente. I tifosi della Roma saranno infatti costretti a prendere l’auto e pagheranno a caro prezzo il parcheggio

Inoltre, prosegue Legambiente, «l’accessibilità pubblica prevista sarà solo quella possibile con la Linea Roma-Lido alla fermata Tor di Valle, tant’è che si stima che il 75% dell’accessibilità sarà con mezzi privati. I romanisti dovranno pagare, amara sorpresa, 10 euro per parcheggiare l’auto. Oltretutto, lo stesso 25% di trasporto pubblico attraverso la Roma-Lido è assolutamente sovradimensionato visto che si considera un passaggio di 8 treni l’ora, quando attualmente sono in media 4 e la domenica 2». Conclude Zanchini, che parla di un’operazione immobiliare colossale:

Il progetto del nuovo stadio della Roma si è trasformato in una operazione immobiliare colossale, con evidenti vantaggi per i costruttori, molto meno chiari per la città e gli stessi tifosi. Al Comune di Roma chiediamo di garantire l’interesse pubblico rispetto a una operazione di questo tipo, che vi potrà essere solo con modifiche al progetto e con il ripristino del prolungamento della Metro B, e attraverso una variante al Piano regolatore che stralci previsioni di pari dimensione per evitare una ulteriore cementificazione del territorio di Roma

IL PROBLEMA DEL TEVERE – Legambiente conclude citando anche quella che è la questione legata al Tevere, fiume nelle cui vicinanze verrà costruito il complesso

e in questo caso anche del Rio Vallerano, uno dei maggiori torrenti del reticolo del reticolo fluviale secondario della capitale, che, già oggi, implica intorno al suo corso 481,3 ettari di territorio a rischio idrogeologico con ben 11.700 abitanti lì residenti

Le questioni in questo senso, però dovranno essere affrontate -conferma Legambiente- nella Conferenza di Servizi nella quale saranno coinvolti Regione Lazio e Autorità di Bacino.

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