Di Battista e il discorso su Boko Haram alla Camera che fa storcere il naso a Twitter

«Boko Haram significa «l’educazione occidentale è peccato» e questi, terroristi per qualcuno, combattenti religiosi per altri, lottano contro tutto ciò che è occidentale, intravedendo nella religione cristiana un’ingerenza, dal loro punto di vista, negativa in fatti interni. Questo è il concetto e, ripeto, io sono cristiano». Il deputato 5 stelle Alessandro Di Battista torna a far discutere il Transatlantico. Lo fa, citando le milizie del gruppo integralista islamico nigeriano durante le mozioni a Montecitorio sulla libertà religiosa. Il problema però sarebbe il tono dell’intervento in aula e le persone citate premendo il tasto sulla autodeterminazione dei popoli. Una parabola, quella del pentastellato, che non passerà di certo inosservata tra Gheddafi, inciuci e Saddam Hussein. Il tutto per dire che il lavoro di questo pomeriggio non serve a nulla:

Presentiamole queste mozioni. Ci servono per andare da alcune lobby, anche religiose, e dire: «Guardate, oggi si è approvata una mozione a favore della libertà religiosa. Come vedete io mi occupo di questo tema» e lo fanno tutti i deputati che magari devono così garantire azioni territoriali.
Ma a che cosa serve ? A nulla.

guarda il video:

 

DIBBA MA CHE FAI – L’intervento di Di Battista sta scatenando un po’ di reazioni:

 

 

 

Parlare di mozioni sulla libertà religiosa? Secondo il deputato 5 stelle serve a poco o nulla: «È avvilente – spiega nel suo intervento – che il Parlamento della Repubblica italiana, in un momento di crisi drammatica dal punto di vista lavorativo, sociale ed economico del nostro Paese, passi ore e ore a ratificare e a discutere delle mozioni che davvero non servono a nulla».
E ancora: «Abbiamo appena ricevuto i dati dal Servizio per il controllo parlamentare: in questa legislatura sono state approvate 151 mozioni e l’avviso di attuazione da parte del Governo, le mozioni sono uno strumento di indirizzo, che appunto riguarda quelle mozioni che sono state trasformate, più o meno, in atti vincolanti, in atti legislativi, parla di 15 mozioni su 151, meno del 10 per cento».

LA DONNA NELL’ISLAM E DIBBA – Critica alle forze parlamentari (di ieri e oggi) mischiate alla questione medio orientale. «Mai si è sentito parlare: torniamo dall’Afghanistan, perché l’Afghanistan ci costa 2,6 milioni di euro al giorno; ma no, come prima manovra dobbiamo abolire l’IRAP; ma no c’è il reddito di cittadinanza i cittadini stanno male, non hanno davvero da riempire un piatto, questa è la condizione di tanti italiani. No, si parla di soglie di sbarramento, di premi di maggioranza, di immunità parlamentare, tutte regole atte alla autoconservazione di questo palazzo e di questo potere». Secondo il deputato bisogna occuparsi delle cause e non degli effetti. Lanciando però un periodo provocatorio sulla cultura islamica:

Allora io sono cristiano, anche praticante e penso che il Vangelo sia forse uno dei libri, anche per il messaggio di sobrietà, più attuali che si possa leggere anche oggigiorno, ma se un ayatollah domani venisse qui e ci dicesse voi sbagliate, dovete fare come noi, perché voi rendete merce, rendete prodotto commerciale la donna, perché la esibite in tutte le trasmissioni televisive nuda, con le curve di fuori, quindi dovete fare come noi, che cosa gli risponderemmo ? Fatti gli affari tuoi, questa è la nostra cultura. Non si sta minimamente difendendo sharia o leggi islamiche che non ci appartengono culturalmente ed eticamente, per carità.

DIBBA, GHEDDAFI E SADDAM – Di Battista critica l’alleanza leghista con Le Pen per poi tornare sui rapporti tra Fini, Saddam Hussein e Le Pen:

E quando Fini, fondatore del Popolo della Libertà, andò nel 1990 dichiarò che quel Governo di un dittatore…Tra l’altro, aveva già utilizzato quelle armi di distruzione di massa che gli erano state fornite dagli Stati Uniti, perché gli iraniani erano entrati e stavano per conquistare Bassora. Dove le aveva utilizzate Saddam Hussein con il beneplacito degli Stati Uniti ? Contro la popolazione curda. Perché ? Per tutelare un accordo, un «inciucio» – chiamiamolo in questo modo – con i turchi, che temevano lo strapotere e l’avanzata dei curdi, i quali ancora oggi, forse giustamente, rivendicano la creazione di uno Stato per loro, lo Stato appunto del Kurdistan. Ci andarono Fini e Le Pen e parlarono dell’estrema, non democraticità, ma sicurezza di quel Paese. Ed è vero, perché Saddam Hussein fu buttato giù da un’ingerenza militare occidentale, atta esclusivamente a salvaguardare interessi economici. E quando si parla di bambini, ricordiamoci di tutti i bambini. Le bombe intelligenti – dato del Pentagono – hanno causato 166 mila morti, di cui 33 mila bambini. Le bombe intelligenti! E i bambini iracheni, non sono meno bambini dei nostri, Presidente

Non manca nel suo discorso anche Gheddafi:

Che scappano e scappano i cristiani. Scappano dovunque, perché l’avanzata di questo esercito islamico appunto – li consideriamo sempre terroristi, d’accordo, ci sto – sta sbaragliando quell’esercito, formato anche con i quattrini dei contribuenti italiani.
Questo è un dato di fatto, come è un dato di fatto che, quando si è deciso di seguire la Francia e gli Stati Uniti e buttare giù un dittatore come Gheddafi – al quale non certo il MoVimento 5 Stelle baciava le mani, ma il leader di Forza Italia baciava le mani – , si è creato un sistema di estrema insicurezza in quel Paese, non permettendo quel principio, che è un diritto umano, l’autodeterminazione dei popoli, che fa sì

LA “SVEGLIA” DI DIBBA – In pratica secondo il deputato grillino bisognerebbe affrontare il problema dalla radice e non solo con “conseguenze”. Come affrontarle però resta un mistero. Questo pomeriggio secondo il deputato romano si sono fatti solo “atti inutili”. «Ho provato a portare le vostre parole in aula – ha detto poi su Fb Dibba ai suoi – le nostre idee. Ho cercato, senza offendere nessuno, di “svegliare” qualche coscienza assopita in Parlamento parlando del vizio oscuro della politica (l’auto-referenzialità) e del “vizio oscuro dell’occidente” (cit. Massimo Fini) parlando di guerre e di religione. Ho cercato di smuovere un Parlamento stagnante che spreca ettolitri di inchiostro e giorni su giorni approvando atti assolutamente inutili ma che non si occupa mai delle cause dei fenomeni (siano essi l’immigrazione clandestina, le persecuzioni religiose o l’assenza di lavoro)». Sicuramente qualcosa ha smosso: i commenti in aula e su Twitter (dove i 5 stelle sostengono il suo intervento).

(Foto Pasquale Carbone – LaPresse)

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