Mario Ferri detto ‘Falco’: chi è l’invasore seriale di Belgio-Usa

Pescarese, 27 anni, invasore seriale. È questo l’identikit di Mario Ferri, soprannominato Falco, lo spettatore che ieri sera al 16esimo minuto di gioco ha interrotto l’ultimo ottavo di finale in programma ai Mondiali di calcio in corso in Brasile. Il giovane spettatore italiano ha fatto irruzione in mondovisione sul manto erboso dell’Arena Fonte Nova di Salvador Bahia tra i calciatori di Belgio e Stati Uniti costringendo l’arbitro a fermare la partita per circa un minuto per poi essere bloccato e allontanato dagli addetti alla sicurezza.

 

(AP / Matt Dunham)
(AP / Matt Dunham)

 

 

 

I PRECEDENTI – Si tratta di un invasore seriale, dicevamo. Ferri non è nuovo a simili episodi. Il ragazzo pescarese ha già interrotto in passato partite di un Mondiale di calcio e match della Nazionale italiana, di Serie A, di Champions League, del Mondiale per club. Nel 2010 in Sudafrica, ad esempio, Ferri aveva calpestato il manto erboso durante la seminfinale tra Spagna e Germania e durante un’amichevole tra Italia e Olanda del 2009. Ma non solo. Si era fatto già notare in serie A durante un incontro tra Sampdoria e Napoli e in Champions nel corso di una partita tra Real Madrid e Milan e nella finale disputata a Wembley da Barcellona e Manchester United. YouTube, inoltre, ricorda anche un’invasione di strada in bicicletta durante l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Teramo:

 

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LE FRASI – Per la sua corsa sul manto erboso di Salvador Bahia Ferri indossava una maglia di Superman sulla quale erano stampate scritte pubblicitarie e due particolari messaggi: un primo, «Ciro vive», dedicato a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto in seguito all’aggressione subita il 3 maggio a Roma prima della finale di Coppa Italia tra i partenopei e la Fiorentina, ed un secondo, «Save Favelas Children», dedicato ai bambini delle favelas brasiliane. Dopo essere stato fermato il giovane, intervenendo telefonicamente alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora su Radiodue, ha raccontato:

Sono l’ultimo italiano rimasto agli ottavi del Mondiale: sto davanti a 50 poliziotti, tutti gentilissimi, ho detto che era mia madre per rispondere. Come sono entrato? Ho preso un accredito da fotografo a bordo campo e al momento giusto sono entrato. Sto facendo un reportage fotografico sulle favelas, per giornale italiano, per questo avevo l’accredito. Quando mi sono tolto la maglietta e ho fatto vedere quella di Superman, ho visto che una steward mi guardava male e sono entrato in campo. Ho anche un accredito per disabili per entrare a Olanda-Costa Rica. Sarebbe il colmo se tra 4 giorni riesco a rientrare in campo.

 

 

LA SOLIDARIETÀ SU FACEBOOK – La sua bacheca Facebook, intanto, è colma di complimenti e di messaggi di solidarietà. «Sei un grande!», «Idolo!», «Mito!», esclamano gli amici sul social network.

 

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GLI ALTRI VIDEO – Dal web spuntano anche altre imprese del ‘Falco’:

 

 

I GUAI GIUDIZIARI – La storia di Ferri è senz’altro incredibile anche dal punto di vista delle condanne già subite dal ragazzo. In seguito alle invasioni ‘Falco’ è statog ià condannato al carcere, scontato in parte in cella e in parte ai domiciliari. Per lui era giunto anche il divieto di entrare in qualsiasi stadio fino al 2018. E lui aveva già promesso che mai più avrebbe fatto invasioni.

(Fonte foto: archivio LaPresse. Credit: AP)

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