Massimo Bitonci, il sindaco che obbliga tutti a esporre il crocifisso

Tra i primi provvedimenti da sindaco di Padova, il leghista Massimo Bitonci ha ha infilato l’acquisto di uno stock di crocifissi e ne ha imposto l’esposizione in tutti gli edifici comunali.

 'Massimo Bitonci I Facebook'

 

UN PROVINCIALE IN CITTÀ – Massimo Bitonci viene dalla provincia e, nonostante l’esperienza romana da senatore, Padova gli sembra ancora una metropoli tentacolare, tanto che ha detto che non si trasferirà in città perché non vuole esporre i suoi figli ai pericoli che corrono i patavini girando per strada, che nella sua mente compiono ogni giorno un percorso a ostacoli schivando stupri e rapine. Almeno così racconta la sua propaganda, tutta incentrata sull’ostilità a questo o quel capro espiatorio e alla difesa di quella che ritiene essere l’identità locale. Non che ai suoi amministrati non ci pensi, infatti ha subito istituito un bell’assessorato alla Sicurezza incaricato di stroncare Sodoma e Gomorra.

MARCA IL TERRITORIO – Ma Bitonci è anche un cattolico di provincia e come tale appena giunto in città ha pensato bene di marcare il territorio, eccolo allora annunciare garrulo e deciso sulla sua pagina Facebook che:

 

«Ora in tutti gli edifici e scuole un bel crocifisso obbligatorio regalato dal Comune. E guai a chi lo tocca»

 

LA CROCIATA DI BITONCI – A parte che è regalato con i soldi della collettività da Bitonci, e non dal comune, il crocifisso ovunque è solo parte della strategia ignorante e un po’ miserabile del neo-sindaco, che indifferente alla modernità e alla decenza è partito lancia in resta in una vera e propria guerra di religione, la sua contro quella di tutti gli altri. Pochi giorni fa infatti Bitonci si è fatto notare anche per il maldestro tentativo di vietare l’uso delle palestre comunali per le preghiere del Ramadam:

«Le palestre comunali devono essere utilizzate per lo svolgimento dell’attività sportiva, l’educazione e l’avviamento allo sport dei giovani. Nella giornata di oggi siamo stati informati che l’ex prosindaco Ivo Rossi e l’ex assessore Umberto Zampieri, in data 5/06/2014, hanno concesso all’Associazione Marocchina di Padova la “Palestra Giotto” di via Sarpi 3 e giardino adiacente per effettuare le celebrazioni del Ramadan. La nuova Amministrazione intende specificare che, a partire dal suo insediamento, non saranno più riconosciute autorizzazioni per lo svolgimento di questo tipo di attività in palestre comunali»

Ovviamente di quest’epoca le scuole hanno esaurito ogni attività didattica e quindi è subito evidente che il tutto nasca dalla piccineria provinciale del neo-sindaco, più che da questioni minimamente fondate. Non che ci fosse da attendersi molti di meglio da Bitonci, che ha anche istituito una delega ai «rapporti con il mondo religioso» affidandola all’assessore Alessandra Brunetti e che ha festeggiato la vittoria elettorale con tre pellegrinaggi, perfetto rappresentante di un cattolicesimo becero e reazionario, più adatto al medioevo che a ricoprire un incarico pubblico in una moderna città europea.

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