Il suicida che deve pagare i danni

27/09/2011 di Dipocheparole

La famiglia di un uomo che si è tolto la vita costretta un risarcimento al macchinista

E’ una storia significativa, e viene dalla Germania. Due anni fa un ventenne si suicidò buttandosi sotto un treno a Norimberga; il macchinista Winfried Hengesbach, che guidava il convoglio, non è riuscito a frenare in tempo e da quel giorno, racconta Italia Oggi, è stato vittima di un trauma che non è riuscito a superare. Allora la moglie ha citato la famiglia del morto per danni:

Capisco che la mia decisione possa aver provocato delle critiche », ha spiegato la signora, «ma tutta la nostra famiglia soffre a causa delle condizioni psicologiche di mio marito. Lui non ha nessuna colpa dell’accaduto, non avrebbe mai potuto salvare quel povero ragazzo. Però è giusto che noi si venga risarciti». La signora Hengesbach ha chiesto 15 mila euro. Un caso imbarazzante per la giustizia tedesca. Il giudice, Frau Jana Lux, ha cercato di trarsi d’impaccio invitando le parti a un compromesso extragiudiziario. La somma richiesta, inoltre, le sembrava eccessiva: «Non ogni dolore ha diritto a un risarcimento», ha commentato. «Tutti pensano alle vittime, ai suicidi», ha ribattuto l’avvocato della signora, «ma il macchinista ora ha gravi problemi nello svolgere il suo lavoro. Non può andare in pensione, deve continuare la sua attività, ma ha paura di guidare di notte, e deve resistere al riflesso di frenare ogni volta che scorge un’ombra lungo la linea ferrata».

Il legale dei genitori del suicida ha sostenuto che quanto accaduto fa parte dei rischi del mestiere:

In base alle statistiche, c’è la probabilità che durante la sua vita professionale investa tre suicidi. La reazione di Hengesbach sarebbe dunque eccessiva. In media, avvengono quasi tre suicidi al giorno lungo le ferrovie tedesche: per l’esattezza, in quel 2009, furono 875. Un forte aumento rispetto ai 714 dell’anno precedente. Si cerca di dare il minor risalto possibile ai suicidi per evitare un effetto imitazione. Ma dopo la morte del portiere della nazionale tedesca Robert Enke, nel novembre di due anni fa, notizia che fu riportata ovviamente con molto risalto, i suicidi sono aumentati in modo considerevole. Un vertenza forse impossibile in Italia.

Alla fine, il macchinista ha ottenuto 5 mila euro di danni da parte dei genitori del ventenne.

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