Il venerdì senza giornali per lo sciopero

Oggi 23 maggio i maggiori quotidiani nazionali non sono in edicola: il motivo è lo sciopero dei poligrafici, che incrociano le braccia, spiega Repubblica, contro:

 

 il mancato intervento dei governi a tutela degli esodati del settore editoriale dopo che la riforma Fornero del 2012 decise la retroattività del nuovo sistema previdenziale. E’ quanto ricordano, in una nota, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che rimproverano al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nonostante le innumerevoli sollecitazioni, di non aver mai convocato i sindacati.

 

In una nota congiunta, le sigle sindacali unite hanno specificato:

 

Avevamo sostenuto, insieme alle parti datoriali, la necessità di procedere con gradualità e senza retroattività nell’applicazione del regolamento dell’armonizzazione, per evitare di infliggere l’ennesimo durissimo colpo ai lavoratori del settore poligrafico e grafico editoriale. Giovannini, dopo aver in prima battuta ignorato i pareri delle Commissioni di Camera e Senato e a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori, aveva convocato le parti per un confronto in cui definire le modalità con cui risolvere le anomalie generate dall’entrata in vigore del regolamento stesso. Confronto che aveva individuato soluzioni percorribili per evitare ulteriori eserciti di esodati”, dicono ancora i sindacati. Scioperi congelati, dunque, poi il cambio di governo, e più nulla.

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