È polemica sul menù «povero» di Pomezia

La vicenda dei menù di costo differente stabiliti nelle scuole del comune a 5 stelle di Pomezia viene commentata tra pro e contro sui social network. Alcuni giustificano la scelta dell’amministrazione di Fabio Fucci, altri invece gridano alla vergogna. «#M5S sindaco Pomezia nega dolce bambini di famiglie povere. Quelli senza soldi, stanno a guardare. Indecente. Brutale classismo», twitta Li Gotti. «Mamma posso avere un dolce? No sei povero, stai a guardare. #teoria5stelle #pomezia m5s», cinguetta Tany.

Fabio Fucci, sindaco di Pomezia (Facebook)
Fabio Fucci, sindaco di Pomezia (Facebook)

LE CRITICHE POLITICHE – «Credo che sia immorale – sottolinea il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – scaricare le difficoltà attraverso atti che producono discriminazione sociale. Avere un tavolo con tre bambini di cui due hanno il dolce e uno no, perché il papà non ha i soldi per pagare la retta piena, penso sia una cosa barbara». Piero Fassino, presidente dell’Anci, parla di decisione discutibile: «Così si espongono i bambini alla stupida e avvilente situazione di chi lo riceve e chi no. Introdurre la selezione del dolce è ridicolo e umiliante». La condanna arriva anche dal centrodestra: «Il M5S mira a governare l’Italia quando non è in grado di gestire neanche una amministrazione cittadina – dichiara Antonio Tajani, Forza Italia – La notizia che a Pomezia vengano proposti per i bambini due menù diversi è aberrante e vergognosa».

IL MINISTRO DIFENDE IL SINDACO – Di diverso parere è pero il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. In un’intervista a Radio Capital, si limita a pprecisare: «Non conosco bene il caso, ma io sono per l’autonomia scolastica e non mi sembra una situazione di discriminazione».

LA VERSIONE DEL SINDACO – «Cultura discriminatoria dei 5 Stelle – attaccano i senatori pd Valeria Fedeli e Raffaele Ranucci – si nascondono dietro al governo partecipato ma fanno subire ai bambini l’esperienza più terribile, la disuguaglianza sociale». Tutto falso, replica il sindaco che parla piuttosto di «tempismo elettorale» su Facebook:

Attualità? I solerti senatori del PD scoprono OGGI un provvedimento che abbiamo deliberato in consiglio comunale il 27 dicembre 2013. Si, avete letto bene, il 27 dicembre 2013. Tramite la delibera n. 77 del 2013, in consiglio comunale abbiamo inteso dettare le linee di “indirizzo per la gestione del servizio di ristorazione scolastica”. Tra questi indirizzi era contenuto: “erogare due diverse tipologie di menù ove, sempre nel rispetto per entrambe delle Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica, una delle due preveda una riduzione delle portate e, conseguentemente, si abbiano due diverse fasce di prezzo; nell’importo definito a base d’asta per singolo pasto il prezzo più alto dei due dovrà dovrà essere inferiore a quello oggi riconosciuto alla Ditta attualmente affidataria del servizio, mentre il più basso sarà obbligatoriamente del 10% in meno dell’altro”

e precisa come l’idea sia stata discussa con i genitori nel 2013 e il dolce sia ricevuto a merenda …

L’idea del menù differenziato l’abbiamo ricevuta da alcuni rappresentanti di genitori che abbiamo incontrato ripetutamente nel corso dell’estate 2013. L’idea originaria parlava di menù con quantità differenziate di cibo. Ovviamente non poteva essere ricevuta integralmente ma, recependone lo spirito, abbiamo pensato di mitigarla per rispondere da una parte all’esigenza di erogare un menu “leggero” anche anche nel prezzo, dall’altra che non creasse discriminazione nei confronti dei bambini. Da qui l’idea del dolce a merenda. A mensa, tutti i bambini mangeranno le stesse portate, nelle stesse quantità, anche quelli che usufruiscono del menu, per così dire, ridotto. E’ salvaguardato il fine educativo del pasto, è salvaguardata l’uguaglianza di ciascun bambino nel consumare il pasto a mensa. Il dolce presente nel solo menu completo, potrà essere distribuito a merenda e viene garantita la possibilità di portarlo da casa a coloro che usufruiscono del menu “ridotto”, cosa che peraltro già oggi avviene frequentemente.

IL DOLCE DELLO SCANDALO – Intanto le reazioni sui social sono diverse. C’è chi tratta la vicenda con ironia:

 

 

 

Chi con indignazione:

 

 

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