Ecco il piano di Alfano che cambierà la sicurezza di Roma

Misure contro lo sfruttamento della prostituzione, merce contraffatta e furti nelle abitazioni. Non c’è solo il controllo dei “cortei” nel piano del ministro dell’Interno Angelino Alfano per Roma. Si tratta di un progetto, illustrato oggi al Viminale, che riconosce la specificità della capitale ed è suddiviso in sei capitoli con l’individuazione di misure organizzative che vanno dai reati legati alla cosiddetta movida e al fenomeno dell’abusivismo commerciale e alle violenze in occasioni delle manifestazione politiche e di piazza.

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ROMA SUDDIVISA IN MACROAREE – Con questo piano il ministero dell’Interno “interviene attraverso leggi esistenti dando un’attuazione organizzativa più efficace del sistema della sicurezza nella capitale”. Come? Il territorio viene suddiviso in tre macro aree. Ogni macroarea avrà la sua forza di polizia (polizia di Stato, carabinieri e Guardia di finanza). Alfano ha annunciato una direttiva del ministero con la quale affiderà il compito di applicare il Piano al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Nei prossimi giorni sarà convocato un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che definirà nei dettagli l’applicazione delle misure messe in campo dal ministero dell’Interno.

POTERE AL PREFETTO – Nel decreto del ministro dell’Interno sarà affidato al prefetto di Roma il compito di applicare il Piano e le misure in esso contenute. In seguito una circolare del Capo della Polizia Alessandro Pansa coordinerà le forze dell’ordine e la convocazione di una riunione cel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, con la partecipazione del sindaco di Roma Ignazio Marino. «Sono i tre momenti – ha sottolineato Alfano – che daranno il via alla applicazione del piano Roma sicura. Si tratta di un approccio moderno per l’utilizzo del personale». «Sono convinto – ha precisato – che il piano darà più sicurezza ai cittadini di Roma e potrà essere un modello da seguire anche in altre città». Tra i punti d’azione anche il contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale. «La mia direttiva – ha detto il titolare del Viminale – darà mandato al Prefetto di andare giù molto duro». Su questo fronte, Alfano ha annunciato un forte impegno della guardia di Finanza che impiegherà «gli uomini migliori dello Sciso» perchè «il nostro obiettivo è risalire la catena del falso. Dobbiamo punire chi vende prodotti contraffatti e chi li produce».

guarda il video:

(Alfano: “Roma non è un suq” /Agenzia Vista)

UNO STADIO DA GRANDE FRATELLO – Sulla questione sicurezza allo stadio Olimpico, in occasione dello svolgimento di partite di calcio, Alfano ha detto che tra le misure previste c’è il potenziamento del sistema di videosorveglianza, sia all’interno dell’impianto, che all’esterno, nelle strade di accesso allo stadio. Previsto anche l’ampliamento dell’anello di sicureza attorno all’Olimpico quando sono in programa le partite e il potenziamento dei controlli alle barriere autostradali dove si prevedono arrivi di tifosi da altre città.

BYE BYE CORTEI IN CENTRO – «La decisione che abbiamo assunto sui cortei – precisa Alfano – è il rigoroso rispetto del protocollo firmato dal Prefetto con i partiti e i sindacati. Esiste un accordo sugli itinerari. La nostra posizione è ferma: nessun corteo violento sarà ammesso in centro. Quelli pacifici sì, rispettando gli itinerari contenuti nel protocollo». «Per capire quali sono i cortei violenti- ha chiarito il ministro- ci serviremo delle segnalazioni delle nostre fonti e dell’attivià di prevenzione”. «Quanto deciso oggi- ha chiarito ancora Alfano parlando dell’applicazione del protocollo nei confronti dei movimenti che non l’hanno firmato- vale per tutti, anche per chi non ha firmato».

MARINO: «CHI VA CON SPRANGA AI CORTEI VA ARRESTATO» – Il sindaco di Roma Ignazio Marino vorrebbe un sistema di videosorveglianza “come Londra”. «Sono soddisfatto che il ministro Alfano ha accolto alcune richieste fatte», ha precisato. «Una severità maggiore verso chi si presenta incappucciato o con un casco integrale scuro io la suggerirei», ha aggiunto. Marino ha una sua opinione in merito: «Io penso che chi arriva a un corteo con una fionda e delle biglie d’acciaio da tirare o delle sbarre di metallo, non sta manifestando il proprio pensiero, sta cercando di aggredire qualcuno: quella persona secondo me va arrestata».

 

 

PRO ALFANO – Positive le reazioni di alcuni rappresentanti locali. «Il giro di vite annunciato dal ministro Alfano contro l’abusivismo commerciale va nella direzione giusta», ha espresso in una nota Pietro Di Paolo, capogruppo del Nuovo Centrodestra della Regione Lazio. «E’ importante – prosegue – dare un segnale forte a tutela di quanti esercitano legalmente il commercio sulle aree pubbliche e non meritano di essere quotidianamente mortificati e penalizzati dai suk creati dagli abusivi, specialmente nel centro storico». «Bene ha fatto il ministro Alfano a lanciare il piano Roma città sicura, che dovrebbe garantire, oltre ad una maggiore sicurezza, anche una migliore vivibilità della capitale durante le manifestazioni nel rispetto dei principi costituzionali ma anche delle funzionalita’ della città», afferma il segretario generale del Siulp, Felice Roma.

CONTRO ALFANO – Ma non tutti sono d’accordo. L’annuncio del Ministro dell’Interno Alfano che, in occasione della presentazione del piano per Roma Capitale, ha annunciato «due nuovi numeri di telefono a cui inviare Sms per segnalare alle forze di polizia la presenza di spacciatori davanti alle scuole, nonché casi di sfruttamento della prostituzione, anche minorile», costituisce, per il Segretario del Silp-Cgil, Daniele Tissone l’ennesimo spot di una stagione che vede trattare i «delicati temi della sicurezza urbana in chiave meramente elettorale». «Aumentare – secondo Tissone – attraverso la tecnologia, con nuovi numeri, le modalità con cui rivolgersi per segnalare episodi criminosi è sicuramente in controtendenza con l’esigenza di velocizzare i tempi di intervento da parte delle forze dell’ordine diminuendo, contemporaneamente, logistica e sprechi». Aumentare la gamma di servizi attraverso «ulteriori e improbabili duplicazioni» è inutile e soprattutto dannoso in una situazione di «cronica carenza di personale e senza investimenti aggiuntivi».

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