Luigi Di Maio si scusa con Renato Soru

Luigi Di Maio fa rapida ammenda per le frasi pronunciate nel corso della trasmissione «Otto e 1/2», dopo che Soru aveva annunciato querela per l’accusa di riciclaggio.

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UNA VICENDA COMPLESSA – L’ex presidente della regione Sardegna e patron di Tiscali, ora candidato per il PD alle europee in effetti è indagato, ma per un’indagine sull’imponibilità fiscale di una sua partecipazione all’aumento capitale di Tiscali nel 2009, indagine  su una sospetta operazione di aggiotaggio, ovvero relativa a un: «rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio». Reato (punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a 25.822) e non a al riciclaggio di capitali (punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 1 032 a 15 493 euro). Un reato più grave e che peraltro presume l’esistenza di fondi di provenienza illecita che non sono mai stati contestati a Soru. Che inoltre fino a che non sarà sottoposto a giudizio è da considerarsi innocente, tanto più che l’inchiesta si trascina da anni e si fonda su quella che per ora è solo un’ipotesi formulata dall’accusa, che ha già mollato la presa su altri co-indagati stante le difficoltà di sostenere la propria impostazione. Vicenda complessa, che riguarda operazioni svolte alla luce del sole, quanti di più lontano dal riciclaggio di  o alla costituzione di capitali in nero.

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LE SCUSE DI DI MAIO – Ecco allora Di Maio che, a fronte della minaccia di querela di è attivato, scusandosi per l’errore in una lettera a La Nuova Sardegna:

«Nel corso della trasmissione televisiva 8 e mezzo, condotta da Lilli Gruber su La7 del 15 maggio 2014  ho discusso animatamente con la collega Alessandra Moretti del Partito Democratico. Il confronto avveniva al termine di una giornata intensa, nella quale la Camera dei Deputati ha infine deciso di mettere all’ordine del giorno e di deliberare sull’arresto del deputato Genovese. Si è trattato di un passaggio parlamentare che tutti hanno riconosciuto come delicato e impegnativo. Ho commesso un errore nell’attribuire a Renato Soru, già Presidente della giunta regionale della Sardegna e attuale candidato alle elezioni europee, un’accusa di riciclaggio anziché del diverso reato di aggiotaggio e me ne scuso. Si tratta di due illeciti diversi e ne sono consapevole».

 

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