Quante ore si lavora, in Italia e nei paesi Ocse

Il paese dove si lavora più tempo nell’area Ocse? La risposta è la Grecia, la nazione più colpita dalla crisi finanziaria scoppiata ormai 6 anni fa. In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, si lavorano in media 1752 ore l’anno, un valore pressoché identico alla media Ocse ma piuttosto inferiore rispetto a quanto si verifica negli altri paesi UE.

ore di lavoro ocse 1

ORE DI LAVORO – Il settimanale tedesco Die Zeit ha elaborato la classifica delle ore di lavoro svolte all’interno dei paesi Ocse, l’organizzazione economica che raggruppa trentaquattro nazioni industrializzate prevalentemente occidentali. La graduatoria evidenzia una sorta di classifica al contrario dell’eurocrisi. Dove si lavora di meno, l’economia va meglio, dove invece le persone svolgono più ore sul proprio posto di lavoro ci sono condizioni anche drammatiche. Il contrasto più forte è dimostrato da chi è in testa e da chi è in coda, ovvero la Grecia e la Germania. Nel paese ellenico si lavorano più di duemila ore l’anno in media, mentre tra Amburgo, Berlino e Monaco di Baviera questo dato scende in modo sensibile, visto non si raggiungono le millequattrocento ore. Un testacoda che ha diverse spiegazioni, e mostra come in Europa si lavori mediamente di meno rispetto al resto dei paesi Ocse, dove c’è una diversa cultura professionali, legislazioni meno severe o con meno tutele, a seconda della prospettiva di imprese e lavoratori, e con minori giorni di vacanza retribuiti.

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L’ITALIA E LE ORE DI LAVORO – L’Italia si colloca in una posizione intermedia nella graduatoria compilata da Die Zeit sugli ultimi dati Ocse disponibili, relativi all’anno 2012. Nel nostro paese una persona ha lavorato in media 1752 ore, un dato praticamente identico alla media delle 34 nazioni industrializzate che compongono l’organizzazione internazionale, pari a 1769. L’Italia ha un valore comparabile a quello degli Stati Uniti e a quello del Giappone, che stanno rispettivamente a 1790 e 1745 ore l’anno. I numeri dell’Ocse riguardano le ore di lavoro effettivamente lavorate dalle persone, dove contano anche gli straordinari pagati oppure non pagati, così come le mansioni professionali svolte nel secondo o terzo lavoro delle persone prese in considerazione. Quest’ultima considerazione spiega perché in Grecia, così come in Spagna, ci siano valori piuttosto elevati. In questi due paesi è particolarmente prolungato il periodo di tempo trascorso dalle persone nelle mansioni professionali che accompagnano l’occupazione principale. Il secondo lavoro in media in Grecia è svolto in 17,8 ore alla settimana da chi ne usufruisce, in Spagna invece questo dato scende a più di 14.

LAVORO E CRISI –Secondo Die Zeit questi dati evidenziano come nel Sud Europa si lavori di più anche per rafforzare retribuzioni più scarse. In Grecia una persona che in media svolge due lavori supera le 61 ore settimanali, un dato sensibilmente superiore all’orario massimo fissato dalle normative comunitarie, che è di 48 ore , per una singola mansione professionale. In nessun paese industrializzato invece si lavora così poco come in Olanda, seguita a ruota dalla Germania. La nazione dove invece si lavora di più, all’interno dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, è l’asiatica Corea del Sud, dove si superano le 2100 ore l’anno. Un dato calato rispetto a dieci anni fa di più di 200 ore. In Europa si nota come nei paesi più in difficoltà ci sia stato un forte aumento delle occupazioni che accompagno il primo lavoro, che ha determinato una crescita del monte ore complessivo, in Grecia così come in Spagna. Due nazioni pesantemente colpite dalla crisi del debito sovrano scoppiata nell’unione monetaria nel 2010.

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