Riccardo Viti: arrestato il killer della donna crocifissa

Riccardo Viti, idraulico fiorentino di 55 anni. Sarebbe lui il maniaco seriale che ha violentato e ucciso Andreea Cristina Zamfir, la prostituta trovata morta lunedì crocifissa a una sbarra sotto il cavalcavia dell’autostrada A1 a Ugnano, alle porte di Firenze. L’uomo, preso dalla squadra mobile della Questura di Firenze, è ritenuto il presunto omicida della giovane romena e in questo momento è interrogato in Questura dal pubblico ministero Paolo Canessa, titolare delle indagini. L’uomo ha confessato.

riccardo viti (6)
Andreea Cristina Zamfir

RICCARDO VITI, IL MANIACO SERIALE CHE HA UCCISO ANDREA CRISTINA ZAMFIR – Secondo quanto si apprende, Viti avrebbe già fatto alcune ammissioni, circa la violenza sulla giovane prostituta trovata seviziata ed uccisa vicino Firenze: l’uomo è stato prelevato nelle primissime ore della mattina dalla sua abitazione di via Locchi, vicino all’ospedale di Careggi, nella zona nord di Firenze. Riccardo Viti è stato arrestato al termine della perquisizione della sua abitazione all’alba di stamani. Secondo le prime informazioni, secondo gli investigatori si tratterebbe di un idraulico che conduce in apparenza una vita assolutamente normale, autore anche di precedenti violenze sessuali nei confronti di prostitute.

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RICCARDO VITI, INCASTRATO DAL NASTRO ADESIVO – Secondo indiscrezioni, la compagna dell’arrestato lavorerebbe presso l’ospedale di Careggi: a mettere gli inquirenti su questa pista è stato proprio il nastro adesivo, in uso presso il nosocomio fiorentino, trovato sui polsi della giovane romena uccisa, che Viti avrebbe utilizzato per legare le mani della vittima durante il gioco erotico che si è rivelato mortale. Pare anche che Riccardo Viti lavorasse anche per conto dell’ospedale e che quindi in questa veste si sarebbe potuto appropriare del nastro adesivo utilizzato nel magazzino ospedaliero per gli imballaggi e i pacchi.

 

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RICCARDO VITI, ARRESTATA LA «BESTIA»: Raffaele Micillo, questore di Firenze, ha espresso la propria soddisfazione «perché la squadra mobile ed i carabinieri sono riusciti a catturare la bestia». Era stato lo stesso questore, ieri, a definire l’autore del gesto «una bestia», pur dispiacendosi, aveva detto, di paragonarlo agli animali. L’uomo arrestato, ha aggiunto Micillo, «È sicuramente responsabile del gesto e, probabilmente, degli altri fatti simili riscontrati precedentemente».

(Photocredit: LaPresse)

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