Quanti condannati a morte erano innocenti?

Tra il 1974 e il 2004, la giustizia americana ha condannato alla pena capitale 7482 detenuti. Di questi, il 12,6% hanno effettivamente subito la pena, per un totale di circa 950 persone. Il 4% di essi, tuttavia, sarebbe stato innocente. Sono i risultati shock di un’indagine condotta da un gruppo di esperti statunitensi e pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences: i numeri dello studio hanno fatto immediatamente il giro del modo, riaprendo il dibattito sulla pena di morte.

 

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IL 4% DEI CONDANNATI A MORTE ERA INNOCENTE – Secondo quanto riportato dal Guardian e dal quotidiano elvetico Le Matin, di quei 7482 condannati a morte – oltre al 12,6% che sono arrivati all’applicazione della sentenza – l’1.6% è stato scagionato, il 4% è deceduto durante il periodo di detenzione, mentre il 46,1% è ancora in attesa dell’applicazione di una sentenza emessa tra il 1974 e il 2004. Infine, quasi il 36% ha visto la propria pena commutarsi in carcere a vita o ridotta a pene minori. L’attenzione, tuttavia, si concentra su quel 4% di detenuti cui è stata applicata la pena, e dei quali si è scoperta, troppo tardi, l’innocenza. Secondo lo studio della National Academy of Sciences, tuttavia, questo dato potrebbe essere, in realtà, più alto di quello rilevato oggi. Anche Richard Dieter, direttore esecutivo Death Penalty Information Center che ha fornito alcuni dati su cui è basato lo studio, ha riconosciuto che «ogni volta che ci troviamo difronte a una esecuzione c’è il rischio che quella persona sia innocente. Questo rischio più essere piccolo, ma è comunque inaccettabile».

 

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DETENUTI DIMENTICATI IN CARCERE – Si tratta di uno studio unico nel suo genere, basato su metodi statistici utilizzati normalmente in medicina per stimare l’efficacia di un metodo salvavita. «A più dei due terzi dei condannati a morte viene applicata una commutazione della pena – ha spiegato Samuel Ross, uno dei quattro autori dello studio – Ma la stragrande maggioranza delle persone realmente innocenti che sono condannate alla pena capitale non vengono mai scagionate prima che la pena venga applicata». Lo studio, inoltre, ha rilevato come i giudici siano sempre più restii a pronunciare un verdetto di condanna alla pena capitale e che in caso di «dubbi persistenti sulla colpevolezza degli imputati» i tribunali preferiscono optare per l’ergastolo. «Il risultato – si legge nelle conclusioni dello studio – è che la stragrande maggioranza degli innocenti condannati a morte negli Stati Uniti rimangono in carcere, dimenticati da tutti».

 

(Photocredit: Getty Images)

 

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