Il cinema alla fine del mondo è stato distrutto da internet?

Appena un mese fa le immagini di uno dei cinema più originali del pianeta avevano fatto il giro della rete, che lo aveva ribattezzato «Il cinema alla fine del mondo». Oggi giunge notizia che forse proprio quelle immagini hanno dato l’idea a chi si è incaricato di saccheggiarlo.

cinema alla fine del mondo 2

LA SCOPERTA – Le foto scattate e diffuse dal fotografo Kaupo Kikkas hanno fatto il giro del mondo, insieme all’affascinante storia del «cinema alla fine del mondo» com’è stato ribattezzato il grande cinema all’aperto abbandonato all’interno di un anfiteatro naturale nel Sinai, a pochi chilometri di distanza da Sharm el Sheikh. I milioni di turisti che frequentano quelle coste ogni anno non lo hanno mai potuto apprezzare, perché l’impresa tentata da un visionario francese si è arenata il giorno della prima e nessun film vi è mai stato offerto al  pubblico.

IL CINEMA ALLA FINE DEL MONDO – 700 posti comprati da un vecchio teatro del Cairo, un enorme schermo che avrebbe dovuto essere sollevato da un trattore, un generatore, tutta roba pagata e portata lì da Diyinn Eadel negli anni ’90, che dopo aver ottenuto tutti i permessi costruì anche le cabine di proiezione e tutto quello che serviva a trasformare l’area in un grande cinema all’aperto. Tanto impegno, ma solo per vedersi sabotato il tutto, probabilmente dalle stesse autorità che da anni preferiscono che i turisti non si avventurino nel deserto del Sinai, pericoloso ritrovo d’estremisti armati e pericolosi. La proiezione dell’esordio di Jurassik Park non ebbe mai luogo e il sogno del cinema «Settima Arte» finì prima di cominciare. Le immagini spettacolari del luogo, visibile anche dall’alto su Google Maps (alle coordinate: 27°57’45.8″N 34°15’13.9″E) avevano spinto la notorietà del luogo a livello planetario, ma probabilmente la diffusione della notizia è stata anche la causa della sua rovina.

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IL WEB ASSASSINO – Da un messaggio sulla bacheca Facebook di Noha Zayed s’apprende infatti che qualcuno ha distrutto tutti i sedili, probabilmente per asportare e rivendere il metallo dei loro telai, che è stato completamente asportato e probabilmente venduto come rottame ferroso da qualcuno che al sapere dell’esistenza del cinema abbandonato nel deserto, ci ha visto un’opportunità di guadagno. Non è detto che sia andata così, ma il fatto che sia rimasto ignorato per una ventina d’anni e ora sia stato saccheggiato in meno di un mese dal suo improvviso diventar famoso, fa temere che con tutta probabilità sia stata proprio la grande attenzione che ha ricevuto a innescarne la distruzione. Una storia che offre molti spunti di riflessione.

 

 

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