Le selfie spiegate dagli scienziati

La nuovo moda dell’autoscatto realizzato con smartphone o tablet e postata sui social network non poteva non stuzzicare l’interesse degli studiosi più curiosi. Il fenomeno delle selfie, esploso negli ultimi mesi, è diventato infatti oggetto di uno studio effettuato da ricercatori tedeschi e americani con l’obiettivo di mettere a punto un identikit più dettagliato degli utenti che seguono la tendenza. Il progetto, denominato Selfiecity, ha coinvolto programmatori, storici dell’arte ed esperti di reti sociali dell’Università della Città di New York e dell’Università della California di San Diego, ma anche studiosi tedeschi che hanno raccolto informazioni sui selfie pubblicati in 5 città del mondo: Bangkok, Berlino, Mosca, New York e San Paolo.

 

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DONNE APPASSIONATE – Lo studio sembra aver sfatato alcuni miti. Innanzitutto la ricerca ha rivelato che la moda dell’autoscatto non è in realtà così largamente diffusa come si tende ad immaginare. Su 650mila immagini raccolte infatti solo il 4% è stato rappresentato da un selfie.La tendenza sembra aver poi interessato soprattutto gli utenti adolescenti, o comunque molto giovani. Le selfie hanno inoltre coinvolto le ragazze più dei ragazzi, con una punta dell’80% nella città di Mosca. L’età media degli autori degli autoriscatti è risultata di 23 anni.

FENOMENO PER GIOVANISSIMI – Per gli esperti, dunque, il fenomeno va inquadrato come uno di quei comportamenti adolescenziali che hanno a che fare con il narcisismo e l’accetazione di un gruppo di pari. Secondo il sociologo Victor Gil, direttore del sito Mktfan.com, il fenomeno non è poi così nuovo perché le foto di adolescenti davanti allo specchio sono comparse fin dai primi tempi del social networking. Lo studio rivela inoltre un numero crescente e non trascurabile di selfie realizzate da adulti. Si tratterebbe di una conferma che quel narcisismo adolescenziale non svanisce del tutto con l’età. O anche della diffusione di un comportamento calato dall’alto.

EFFETTO SIMMEL – Nella moda dell’autoscatto c’è una buona dose di effetto Simmel, dal nome del filosofo George Simmel vissuto nella prima parte del ‘900 e che ha concentrato i suoi studi sulla circolazione delle idee e delle mode tra le elite e le classi inferiori. L’effetto Simmel si materializza in molti fenomeni sociali, dalla variazione della lunghezza della gonna alla diffusione di nuove parole. Un paio di anni fa alcuni ricercatori hanno verificato la maggiore diffusione di nomi delle celebrità di successo in un determinato momento. Potrebbe essere accaduto lo stesso anche in questo caso. Anche i personaggi famosi, insomma, possono aver avuto il loro ruolo determinante della diffusione degli autoscatti.

(Fonte immagini: Huffington Post)

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