Google Street View ti fa viaggiare nel tempo

Da oggi Google Street View diventa un mezzo per preservare la memoria storica delle strade e di interi quartieri. Si chiama semplicemente «Time Machine», Macchina del Tempo, ed è la nuova funzione di Google Maps che consente all’utente di visualizzare vecchie foto dello stesso punto fotografato da Street View, permettendo di osservare le evoluzioni dell’ambiente urbano o anche solo di ammirare una strada in due stagioni differenti.

Giappone: una strada nel luglio 2008 e nell'agosto 2011, dopo il terremoto (Foto: AP Photo/Google)
Giappone: una strada nel luglio 2008 e nell’agosto 2011, dopo il terremoto (Foto: AP Photo/Google)

VIAGGIO NELLA QUARTA DIMENSIONE – «Da molto tempo gli utenti di Street View ci chiedevano di poter conservare le precedenti foto scattate e di dare loro la possibilità di tornare indietro nel tempo e vedere com’erano le cose nel passato» – ha spiegato al Wall Street Journal Luc Vincent, capo degli ingegneri di Google Maps Street View. Gli utenti, infatti, sono curiosi di ricordare com’era il proprio quartiere soltanto qualche anno fa, e poter tracciare la storia delle vie che percorrono tutti i giorni grazie  un pugno di foto. «Ci piace pensare che abbiamo costruito un’immagine in 3D del mondo, ma ora, in realtà, è in 4D – continua Vincent – Puoi tornare indietro nel tempo, viaggiare nella quarta dimensione, e perderti nell’esplorazione».

Guarda le foto: 

UN ARCHIVIO DA 12 MILIONI DI FOTO – Fino a ieri, l’archivio di Street View contava circa 6 milioni di foto da ogni angolo del mondo. Con l’introduzione di Time Machine questo archivio si amplia fino a contenere quasi il doppio delle immagini, arrivando a circa 12 milioni di foto.

 

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L’EVOLUZIONE DI UNA CITTÀ – La Macchina del Tempo di Google è disponibile in quasi ogni angolo del mondo fotografato da Street View e, nei punti più famosi – quelli che immortalano edifici che sono diventati icone di una città – si potrà osservarne l’evoluzione addirittura con una ventina di foto. «Può essere utile anche agli insegnanti o agli scienziati – conclude Vincent – Ecco perché vogliamo lanciarlo in tutto il mondo allo stesso tempo».

(Photocredit: Google/AP)

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