Gli impresentabili candidati alle Elezioni Europee

18/04/2014 di Redazione

Indagati, condannati e sospettati corruttori. Ad ogni presentazione delle liste dei candidati alle elezioni spunta puntualmente una lista di personaggi impresentabili. Anche le Europee 2014 non fanno eccezione. Un articolo a firma di Andrea Giambartolomei, Vicnenzo Iurillo e Diego Petrini pubblicato sul Fatto Quotidiano elenca oggi, partito per partito, tutti gli aspiranti eurodeputati che in passato sono stati accusati (e qualche volta ritenuti colpevoli) di reati più e meno gravi, spesso strettamente legati alla loro attività politica e all’ottenimento del consenso popolare.

 

Manifestazione dell' NCD 'La Calabria prima di tutto'

 

FORZA ITALIA – A vantare una pattuglia di cosiddetti impresentabili in corsa per le Elezioni Europee è innanzitutto Forza Italia, che ha piazzato in lista candidati come Fabrizio Bertot, ex sindaco di Rivarolo Canavese, comune sciolto per mafia, il quale secondo la Dia – ricorda il Fatto – sarebbe stato beneficiario del voto di scambio mafioso organizzato da un segretario comunale in combutta con un imprenditore calabrese e i vertici della ‘ndrangheta di Torino (già condannati). Ma c’è anche Giampiero Samorì, accusato di associazione a delinquere nel crac della Banca Tercas. Al Sud in corsa per un seggio ci sarà poi Clemente Mastella, nei giorni scorsi rinviato a giudizio con l’accusa di aver gestito un partito considerato alla stregua di un associazione a delinquere. Il capolista Raffaele Fitto, ex presidente della Regione Puglia ed ex ministro, candidato nella stessa circoscrizione, è stato invece già condannato a 4 anni per corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Accuse simili a quelle piovute sul capo del candidato molisano Aldo Patriciello, condannato a 4 mesi per finanziamento illecito.

FRATELLI D’ITALIA – Gli altri partiti non restano certamente a guardare. Fratelli d’Italia alle Europee presenta in lista Agostino Ghiglia, nell’86 condannato a nove mesi di reclusione per un’aggressione fascista avvenuta a Torino, e Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma, indagato per finanziamento illecito ai partiti per un appalto relativo a un sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici. Mentre Antonio Iannone, presidente della provincia di Salerno, candidato nella circoscrizione meridionale, è indagato per la gestione dell’Asl e del Cofaser.

NUOVO CENTORDESTRA E UDC – Curriculum macchiati da condanne e indagini anche nel Nuovo Centrodestra e nell’Udc, che si presentano al voto del 25 maggio con una lista comune guidata da Angelino Alfano. Il centrista Lorenzo Cesa, arrestato nel ’93, è stato condannato – continua il Fatto –  in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata nello scandalo Anas e poi salvato da un cavillo e dalla prescrizione. L’ex forzista e governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti è invece stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per abuso d’ufficio. Paolo Romano, presidente del consiglio regionale della Campania, è indagato per peculato per rimborsi elettorali non documentati. Ci sono poi, nelle liste settentrionali Guido Podestà, a processo per le firme false presentate alle Regionali del 2010 in Lombardia, e il ministro Maurizio Lupi, a processo per abuso d’ufficio a Tempio Pausania per la nomina del presidente dell’Autorità Portuale di Olbia.

PARTITO DEMOCRATICO – Infine, il Pd. A destare sospetti è la pattuglia campana. Il bassoliniano Andrea Cozzolino è stato accusato da Roberto Saviano di non aver mai fatto chiarezza sui presunti  brogli alle primarie napoletane del 2011, poi annullate. Intanto Nicola Caputo, consigliere regionale, è stato coinvolto nel recente scandalo rimborsi per una fattura da 21 mila euro. La sua collega Anna Petrone risulta invece indagata per peculato. Giosi Ferrandino, sindaco d’Ischia, è stato raggiunto – conclude il Fatto – da una richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda riguardante la costruzione di una caserma forestale.

(Fonte foto: archivio LaPresse)

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