«L’uso saltuario di cannabis può provocare danni cerebrali permanenti»

La cannabis è tutt’altro che una droga «sicura» e anche solo l’uso saltuario può causare danni permanenti al cervello. È la conclusione a cui sono giunti i ricercatori della Harvard Medical School, che hanno condotto una serie di studi sul cervello di un gruppo di studenti che hanno fatto un uso saltuario della sostanza, confrontando i risultati con quelli ottenuti dagli esami effettuati su chi la cannabis non l’ha mai provata.

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I DANNI DELL’USO SALTUARIO – Secondo quanto riportato dal Telegraph basterebbe fumare la cannabis una o due volte alla settimana per una manciata di mesi per riportare modificazioni irreversibili in quelle aree del cervello deputate al controllo delle emozioni, delle dipendenze e della motivazione. Confrontando le immagini delle scansioni in 3D effettuate sui cervelli dei quaranta volontari, gli esperti hanno osservato come i cambiamenti del funzionamento cerebrale diventino sempre più profondi all’aumentare della quantità di sostanza assunta e che, proprio per questo motivo, nessuna persone dovrebbe fare uso di cannabis se non sotto il diretto controllo di un medico ed esclusivamente nel trattamento di determinate patologie. In ogni caso, i giovani sotto i 30 anni non dovrebbero fare uso di cannabis, per nessun motivo che non sia terapeutico.

 

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«LA CANNABIS NON È UNA DROGA SICURA» – Hans Breiter, professore di Psichatria e Scienze Comportamentali e leader dello studio, ha spiegato come questa ricerca lanci una sfida all’idea, ormai diventata piuttosto comune, che l’uso saltuario di marijuana non porti a nessuna conseguenza negativa per la salute. «Le persone credono che un uso per scopi ricreativi non porti a nessuna conseguenza, se lo si fa solo una o due volte a settimana. I nostri dicono però l’esatto contrario». L’uso della cannabis, infatti, modificherebbe alcuni processi cerebrali utilizzati dall’individuo per formare un giudizio positivo o negativo sugli eventi e decidere di conseguenza. «Per troppo tempo la cannabis è stata considerata una doga sicura – ha aggiunto Mark Winstanley di Rethink Mental Illness – Ma questo studio dimostra che può avere un impatto molto serio sulla salute mentale di chi ne fa uso».

I DUBBI  – Ma c’è anche chi contesta lo studio effettuato dagli scienziati di Harvard: David Nutt, professore all’Imperial College di Londra, ha sottolineato come un campione di quaranta persone sia troppo piccolo per essere considerato attendibile e ha aggiunto che «qualsiasi cosa faccia la cannabis al cervello non è lo stesso di quello che provoca l’alcool, che è ormai largamente riconosciuto come una neurotossina.

(Photocredit: Getty Images)

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