«Il riscaldamento globale è ormai irreversibile»

14/04/2014 di Redazione

La finestra di tempo disponibile per evitare che il riscaldamento globale aumenti e diventi pericoloso si sta chiudendo, vi sarebbe infatti appena un decennio per frenare le emissioni di gas come l’anidride carbonica. Infatti – riporta Mashable – secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite rivelato domenica a Berlino, il mondo sarebbe sulla buona strada per arrivare ad un aumento della temperatura media di 9 gradi Fahrenheit entro la fine di questo secolo. Ciò potrebbe avere conseguenze disastrose, come l’aumento del livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai, ondate di calore e eventi metereologici estremi.

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IL RAPPORTO DELL’IPCC – Il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha analizzato più di 1.000 scenari possibili di cambiamento e crescita economica e ambientale per capire come ridurre al minimo il riscaldamento globale. La relazione è allo stesso tempo ottimista e cupa, visto che ritiene che non vi siano il tempo e le conoscenze tecnologiche per raggiungere gli obiettivi che i leader mondiali si erano prefissati nel 2009. Ciònonostante vengono messe a nudo le sfide che ci attendono. Il compito centrale di scienziati, ingegneri e politici è quello di capire come facilitare la crescita economica e demografica senza però che le emissioni salgano alle stelle. In particolare, i paesi in via di sviluppo devono lavorare di più per ridurre le emissioni di gas serra. Il segretario di stato John Kerry ha detto che il rapporto sottolinea la necessità di un’azione concreta entro il 2015: «questo rapporto sottolinea il fatto che ci troviamo di fronte ad una questione di volontà a livello globale, non ad una di capacità».

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I COMBUSTIBILI FOSSILI – Secondo il rapporto, la maggior parte del gas serra sono stati prodotti dall’uomo dal 2000 al 2010. Circa il 78% del totale viene dalla combustione di combustibili fossili usati per produrre energia, con altre piccole quantità provenienti dalla deforestazione ed agricoltura. I livelli di anidride carbonica sono attualmente al di sopra di 400 parti per milione, i valori più alti degli ultimi 800 mila anni, che potrebero arrivare a 1300 ppm entro il 2100. Questo potrebbe portare ad un riscaldamento globale che va dai 4,5 ai 14 gradi Fahrenheit rispetto ai livelli pre industriali entro la fine di questo secolo. La colpa dell’innalzamento del livello di emissioni è da attribuire maggiormente alla crescita economica e demografica e al fatto che molta elettricità sia prodotta con il carbone. L’obiettivo è quello di limitare il riscaldamento globale a 3,6 gradi Fahrenheit, questo vuol dire che nel 2100 le emissioni devono essere mantenute al di sotto di 450 ppm, il che significherebbe un taglio delle emissioni che deve andare dal 40 al 70% entro il 2100. Le fonti energetiche rinnovabili hanno bisogno di crescere velocemente che entro il 2050 dovranno rappresentare l’80% dell’energia prodotta. Anche la sostituzione di centrali a carbone con impianti a gas naturale potrebbe ridurre i livelli di gas serra. Inoltre per ridurre le emissioni si dovrebbe anche puntare sulgli edifici sostenibili, visto che ad esempio a New York il 70% delle emissioni proviene dal settore delle costruzioni.

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