Ottoemezzo con Lidia Undiemi

08/04/2014 di Redazione

OTTOEMEZZO, IL RUOLO DELLA CONCERTAZIONE – Gianfelice Rocca spiega che il problema del mondo del lavoro non è dato tanto dall’alto costo orario o dal rapporto con le maestranze sindacali ma piuttosto dalla burocrazia, caratterizzata ad esempio da un codice fiscale di 3.000 pagine. Ed aggiunge che è necessario salvaguardare il rapporto con i sindacati per una politica di sviluppo. Lidia Undiemi sottolinea quelli che sono i problemi della flessibilità portata in campo dalla riforma del 2003 spiegando che le aziende, e specie le multinazionali, hanno in mano il mondo del lavoro. Rocca risponde che non è vero e che bisogna uscire e guardare il mondo con gli occhi del futuro cercando lo sviluppo. Infine la Gruber chiede a Rocca quali sono i fiori all’occhiello del gruppo Techint, col manager che risponde come il top sia rappresentato dall’Ospedale Humanitas e da Tenaris.

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OTTOEMEZZO, IL RISCHIO DI CHIUDERSI IN SÉ STESSI – Gianfelice Rocca va contro l’idea di ridurre lo stipendio dei manager dicendo che in un mercato come quello degli uomini di potere non si può pensare di chiudere l’Italia tenendola fuori dal mondo. Segno che esiste un mercato parallelo che viene retribuito adeguatamente. E davanti ad una Gruber sorpresa ricorda che Renzi non ha citato le società quotate perché un investitore straniero non comprenderebbe per quale motivo lo Stato detentore del 30 per cento impone dei vincoli al restante 70 per cento sottoposto a regime di mercato. E per quanto riguarda gli 80 euro promessi in busta paga, secondo Rocca questa mossa non è definitiva ma certo importante per rilanciare il mercato interno. Dopo il punto di Paolo Pagliaro che riprende lo scandalo dell’aeroporto di Roma Urbe che mal si sposa con l’idea di tagliare costi ritenuti superflui, Gianfelice Rocca ricorda il peso della corruzione ma allo stesso punto si apre il tema della responsabilità e della fiducia. L’Italia dà autonomie salvo poi controllare a livello centrale. E se non si dà fiducia, il Paese è bloccato. Lidia Undiemi, chiamata a parlare della Sicilia, dice che la crisi non dipende dalla corruzione ma da un sistema economico sbagliato. E come sostengono Claudio Borghi e Alberto Bagnai, dove una moneta è troppo forte si pongono problemi reali. E non c’entra la corruzione, calcolata in 60 miliardi di euro, che non causa crisi, causata a sua volta da un processo economico squilibrato. E qui Gianfelice Rocca si dice in disaccordo ricordando che se la corruzione è bassa il Paese si sviluppa meglio. E la Undiemi si dichiara d’accordo, smentendo quanto detto pochi secondi prima. Non si può uscire dall’Europa e si deve mantenere un Paese all’interno di rapporti civili ed internazionali. E non bisogna raccontare storie.

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OTTOEMEZZO, LE RIFORME DI MATTEO RENZI – Gianfelice Rocca, a capo del gruppo italo-argentino Techint, interpellato sul contenuto del Def, spiega che il taglio delle spese per 4,5 miliardi rappresenta una rivoluzione visto anche l’aumento continuo della spesa corrente. E l’unico modo per tagliare le tasse è quello di ridurre le spese. Lidia Undiemi spiega che queste manovre non toccano le cause della crisi europea, causata dal crollo dei consumi, ed è chiaro che pensare di risolvere il problema con la riduzione della spesa pubblica rappresenta una soluzione sbagliata, con il deficit pubblico appesantito dai salvataggi bancari che hanno accentuato gli squilibri tra paesi grandi e paesi piccoli. Gianfelice Rocca, chiamato a commentare le parole della Undiemi, si ritiene d’accordo sul tema di fondo legato ad un debito del 130 per cento che non permette colpi di testa. Ma l’Europa dovrebbe cogliere il trend della crescita così come dovrebbe far l’Italia. E l’investimento da parte della Bce va in questa direzione. Lidia Undiemi dice che il rapporto squilibrato tra banche ed eurozona ha generato la superiorità della Germania che con i minijob ha dato lavoro ad 8 milioni di persone a 450 euro al mese. E questa moneta forte ha sostenuto la crescita della Germania alimentando uno squilibrio emerso nel 2008 con la crisi. Ed è la moneta unica ad aver causato lo squilibrio. Gli ultimi salvataggi sono stati fatti grazie ad una struttura sovranazionale simile all’FMI che ha agito con salvataggi accollati agli stati. Gianfelice Rocca si definisce d’accordo ritenendo l’Europa squilibrata. Oggi però siamo dentro ed il processo non è correggibile visto che non si sa cosa succede con l’uscita dall’Euro ricordando che con lo scioglimento del rapporto con il Dollaro in Argentina si sono cambiati cinque presidenti in una settimana. E con l’uscita dall’Euro si rischia l’impoverimento. E non si va contro la storia. Lidia Undiemi ricorda che nel 1992 con l’uscita dello Sme l’Italia ebbe una ripresa con la svalutazione così come ha fatto la Gran Bretagna. Rocca spiega che è diverso rispetto al 1992 perché tutti gli Stati stampavano denaro. Ed oggi siamo in moneta unica, tutte le banche sono indebitate in Euro e nel caso di un’uscita avremmo un disastro.

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OTTOEMEZZO, GLI OSPITI – Questa sera a Ottoemezzo, il programma condotto da Lilli Gruber ed in onda su La7 a partire dalle 20.30 saranno ospiti l’economista Lidia Undiemi e il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca. Ed è Rocca ad esprimere la sua felicità per un’energia che esce fuori dal Def presentato da Matteo Renzi e dal ministro dell’Economia Padoan esprimendo fiducia nell’operato del Presidente del Consiglio.

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