Il ragazzo che muore dopo aver mangiato un biscotto alla marijuana

03/04/2014 di Redazione

La polizia di Denver, negli Stati Uniti, indaga sulla morte di uno studente di 19 anni lo scorso 11 marzo lanciatosi del balcone poco dopo aver mangiato un biscotto alla marijuana. Levi Thamba Pongi, questo il nome del giovane, originario del Congo, frequentava un college del Wyoming e si trovava in Colorado insieme ad alcuni amici per una vacanza primaverile.

 

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LA STORIA – Stando a quanto finora ricostruito il ragazzo avrebbe ingerito un dolcetto contenente il principio attivo della cannabis, regolarmente acquistato da un suo amico in un negozio, e avrebbe poi subito dopo cominciato a manifestare un «comportamento ostile» nei confronti delle altre persone. Come affermano gli amici, Pongi avrebbe cominciato a scagliare oggetti contro le pareti e a parlare in maniera irregolare, per poi compiere a breve distanza il folle gesto. I tentativi degli amici di riportare il 21enne alla calma, insomma, sarebbero stati efficaci per poco, fino a quando il ragazzo non ha deciso di scavalcare la ringhiera del balcone e lanciarsi nel vuoto. La polizia considera quanto accaduto un incidente, ma le indagini sul caso restano comunque aperte. Restano infatti da chiarire le responsabilità del consumo di stupefacenti. La legge del Colorado vieta infatti ai minori di 21 anni sua l’acquisto che il possesso di prodotti a base di marijuana. Ma – va precisato – uno degli amici di Pongi era sufficientemente grande per potersene procurare.

 

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L’AUTOPSIA – A confermare la morte sotto l’effetto di sostanza stupefacente è stata l’autopsia. Il medico legale che ha analizzato il corpo di Pongi ha fatto sapere che il ragazzo è risultato positivo al più noto dei principi attivi della cannabis. Nel suo sangue sarebbero stati rilevati precisamente 7,2 nanogrammi di THC per ogni millilitro di sangue, una quantità più elevata rispetto ai 5 nanogrammi per millilitro di sangue che bastano per essere accusati di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Michelle Weiss Samaras portavoce del medico legale, infine, ha dichiarato che un amico di Pongi ha rivelato di non aver continuato a mangiare il suo ‘pot cookie’ dopo aver accusato uno strano malore.

(Fonte foto: blog.westword.com)

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