Le Iene, le lampade abbronzanti e il rischio tumori

In assenza di protezione e nel caso di utilizzo di apparecchiature non adeguate le lampade abbronzanti possono far aumentare il rischio di cancro alla pelle. A ricordarlo è un servizio della trasmissione di Italiauno Le Iene realizzato da Laura Gauthier e mandato in onda nella puntata di ieri, durante il quale un dermatologo spiega a cosa stare attenti nel caso si ricorra all’abbronzatura artificiale.

 

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LE STATISTICHE – Le Iene forniscono innanzitutto alcune cifre importanti sull’utilizzo delle lampade e sul rischio di tumori. Questo rischio, secondo alcuni studi, aumenterebbe del 75% se l’utilizzo delle apparecchiature abbronzanti inizia al di sotto dei 30 anni, un dato da non sottovalutare se si considera – come spiega ancora il servizio – che la metà degli studenti universitari e circa un quinto degli adolescenti d’inverno fa ricorso alle lampade almeno una volta alla settimana.

 

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LE REGOLE (SPESSO) NON RISPETTATE – In Italia – continuano le Iene – le lampade abbronzanti non sono certamente vietate (come invece accade in paesi come l’Australia e il Brasile) ma sono rigidamente regolamentate sia dal punto di vista tecnico (relativamente alla potenza e al filtraggio dei raggi) sia come tutela di determinate persone (è impedito ad esempio l’utilizzo a minorenni, donne incinte e persone con particolari patologie). Però non tutti i centri sembrano adeguarsi alle norme in vigore. Il servizio di Italiauno dimostra, ad esempio, come in alcuni centri abbronzanti venga consentito l’ingresso ad un bambino di 12 anni e come non venga impedito di sottoporsi ad una doccia abbronzante nemmeno ad una donne che dice esplicitamente di essere incinta. Ma non solo. Una misurazione della radiazione ultravioletta dimostra che la maggior parte delle lampade non rispettano affatto i limiti della legge.

 

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GLI AVVERTIMENTI DEL DERMATOLOGO – «Tutti – dice Gauthier -, negozianti ma anche clienti, sembrano prendere sottogamba questa faccenda. Ma la cosa è seria. Parliamo di migliaia di tumori all’anno». «Un eccesso di radiazioni ultraviolette – spiega dunque un dermatologo alle telecamere de Le Iene – altera il metabolismo delle cellule e può far sì che possano trasformarsi in cellule tumorali». Le lampade dunque possono far più male sui nei. «I nei reagiscono molto di più verso i raggi ultravioletti», dice il prof. Di Pietro. Una quantità eccessiva di raggi, insomma, spiega l’esperto, «può trasformare un neo tranquillo in un melanoma». Si tratta di un tumore pericoloso. «Man mano che passano le settimane il tumore comincia a scendere nella pelle, quando raggiunge dei vasi sanguigni le cellule tumorali si staccano. Con il sangue arrivano agli organi interni». I rischi sono elevati perché «con le metastasi al fegato, al cuore ai polmoni si muore». Dunque, come riconoscere un neo che sta trasformandosi in melanoma? «Quando un neo comincia ad ingrandirsi, i bordi diventano irregolari, il colore cambia, si formano zone più scure: sono quelli i primi segnali. Se si trova un melanoma deve essere asportato chirurgicamente». E ancora: «Chi ha una carnagione chiara è più a rischio».

 

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LA PREVENZIONE – Infine, la prevenzione. Per prevenire i tumori è necessario evitare un eccessiva esposizione al sole, evitare di graffiare i nei, proteggersi utilizzando le comunissime creme solari, che creano uno scudo alla prevenzione dei raggi ultravioletti. È lo stesso invito che rivolge davanti alle telecamere di Italiauno uno dei personaggi famosi più abbronzati, il presentatore Rai Carlo Conti: «Quando prendete il sole o fate le lampade usate sempre la protezione! La pelle è una cosa serissima!».

 

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(Fonte immafini: Le Iene / Italiauno / Mediaset)

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