La gestione separata Inps e le pensioni inesistenti dei precari

Quanto riceveranno davvero di pensione i lavoratori parasubordinati? Massimo Fracaro e Nicola Saldutti sul Corriere della Sera oggi mettono il dito nella piaga della gestione separata dell’Inps. Prima ricordano che i conti di quest’ultima sono in attivo di 8 miliardi, mentre quelli dei lavoratori pubblici, ad esempio, sono in passivo. Quindi citano la frase di Antonio Mastrapasqua sui sommovimenti sociali che si rischiano se i precari sapessero quanto spetta loro di pensione. E poi:

Il sistema di calcolo contributivo lega direttamente l’assegno alle somme effettivamente versate. In molti casi i lavoratori atipici non riusciranno a costruirsi una pensione adeguata. Una situazione che va corretta. Almeno su un fronte: andrebbe detta loro la verità previdenziale e lo Stato dovrebbe giocare a carte scoperte con i suoi cittadini- giovani-futuri pensionati. Come? Più volte è stata promessa la cosiddetta «Busta arancione»: un documento inviato a ciascun lavoratore con l’indicazione della pensione che presumibilmente andrà a incassare. Per capire quale sarà il proprio destino pensionistico, in modo da poter pensare a soluzioni alternative. Un atto di trasparenza. E di equità.

Anche perché nel frattempo la quota di contributi aumenta:

In questi anni i contributi sono più che raddoppiati, dal 12% al 28% e saliranno al 33%. Forse serve una riflessione, tenuto conto che le pensioni rischiano di essere mini. Si potrebbe introdurre una maggiore flessibilità: aliquote più basse a inizio carriera, più alte al progredire del reddito. Ma la vera sfida è quella di mettere al centro dell’azione politica la crescita del Paese. Il sistema contributivo, infatti, lega le pensioni alla din ami c a d e l P i l . C o n un’Azienda Italia che cresce del 2% l’anno, il rapporto tra ultimo reddito e pensione può salire anche del 20%. Senza questa svolta i giovani, arrivati al traguardo, si accorgeranno di aver lavorato quasi esclusivamente per pagare la pensione a chi li ha preceduti. Nessun pasto è gratis. Ma arrivare a tavola sparecchiata e vuota è tutto un altro discorso.

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