Il MoVimento 5 Stelle e le candidature “controverse” per le Europee

31/03/2014 di Alberto Sofia

C’è Ernesto Leone Tinazzi, attivista dello storico meet up 878 della Capitale, che oggi conta ancora oltre 500 attivisti, che propaganda la “purezza” del MoVimento 5 Stelle, ma che sembra aver perso l’influenza di un tempo. Così come il clamore mediatico di una volta. Ci sono personaggi che arrivano dal mondo dell’Italia dei Valori, come la cantautrice Wanda Montanelli (poi entrata in contrasto con lo stesso Antonio Di Pietro, ndr). E non mancano nemmeno candidati come Dario Pattaccini, già finito sotto accusa nello scandalo del 2012 per le interviste ad esponenti politici a pagamento in Emilia Romagna, che portò l’Ordine dei Giornalisti a sanzionare Pataccini con sei mesi di sospensione. Cominciano già a far discutere alcuni nomi in lizza per il primo turno delle consultazioni interne al MoVimento 5 Stelle per il Parlamento europeo.

MoVImento 5 Stelle Europee Dalio Pataccini

 

I CANDIDATI DISCUSSI DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALLE EUROPEE – La “minaccia” dei 250mila euro non sembra aver spaventato i possibili candidati del MoVimento 5 Stelle alle consultazioni del 25 maggio. Si voterà fino alle 21 di oggi e sarà possibile scegliere fino a tre candidati tra coloro che si sono proposti. Dopo l’annuncio, comparso sul blog di Beppe Grillo, non è mancato qualche disagio tra gli attivisti, considerato l’elevato numero delle autocandidature lanciate nel sistema operativo e le difficoltà nello scorrere la lista in cerca dei nomi da votare. Ma sono soprattutto alcuni nomi a far già discutere i militanti, a partire da quello di Tinazzi, attivista dello storico meet up 878, che si è così proposto ai possibili elettori in un video:

«Supporto questo progetto da nove anni, c’è chi mi ama e chi mi detesta», spiega il dirigente d’azienda, già in passato scontratosi con diversi quotidiani, considerato uno dei volti che picchiavano duro contro malpancisti e dissidenti pentastellati. Come aveva già spiegato Giornalettismo, il gruppo 878 sembra aver perso parte della sua influenza esercitata in passato, quando fu al centro di alcuni scontri tra i gruppi pentastellati romani. Il gruppo 878 aveva disertato un recente incontro tra cittadini parlamentari, in linea con una parte del MoVimento scontento delle modalità elaborate per l’ultima riunione capitolina.

LA CANDIDATURA DI DARIO PATACCINI – C’è poi la candidatura “scomoda” di Dario Pataccini, che come si ricorda on line fu “beccato” dall’Ordine dei Giornalisti  e sanzionato con una sospensione di sei mesi per lo scandalo delle interviste televisive a pagamento (insieme a lui furono sanzionati anche altri giornalisti, ndr). Nel video di presentazione Pataccini, che collaborava con Nik il Nero, ha spiegato: «Da circa 25 anni conduco e produco trasmissione radio-tv a livello regionale. Ho anche un’emittente che si chiama Zapping, dove c’è anche uno spazio dedicato al M5S». Pataccini nel filmato spiega di essere «dalla parte dei cittadini», di «combattere tutti i giorni contro i poteri forti e contro i poteri della casta politica italiana», per poi rivolgersi agli elettori pentastellati: «Non so se appoggerete la mia candidatura, nemmeno ve lo chiedo. Però vi chiedo di appoggiare una persona che sia corretta». In rete è stato “il Merdone quotidiano” a riportare le motivazioni dell’apertura di istruttoria da parte dell’Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna, alla quale è poi seguita la sospensione di sei mesi comminata a Pataccini:

«Premesso che l’informazione a pagamento, sia che si tratti di politici o di qualsiasi altro cittadino,non fa parte della professione giornalistica ed è tassativamente vietata dalle nostre regole deontologiche a tutela soprattutto dei cittadini, che hanno diritto a un’informazione corretta e trasparente, l’Ordine dell’Emilia Romagna ravvisa nei fatti esposti tutti gli elementi per aprire ufficialmente un’istruttoria»

L’allora giornalista di 7Gold è stato punito con 6 mesi di sospensione dall’ordine, la sanzione più grave dopo la radiazione, disposta nei casi di compromissione della dignità professionale. Adesso Pataccini si candica tra i nomi in lizza al primo turno delle consultazioni interne, che decideranno chi correrà per rappresentare il M5S alle Europee.

ALTRE CANDIDATURE –  C’è poi tra i possibili candidati anche Wanda Montanelli. Già nota per essere stata vicina all’Italia dei Valori. Nei primi mesi del 2006 prese parte al tavolo per la stesura del programma politico dell’Unione per le Elezioni Politiche del 2006. Quando Di Pietro negò a sorpresa a lei e a quasi tutte le altre donne dell’Italia dei Valori l’accesso al Parlamento, iniziò a contestare aspramente il Presidente e l’Esecutivo del partito, allontanandosene, denunciando una scarsa attenzione all’universo femminile. Al primo turno delle consultazioni interne pentastellate non sembrano molte però le donne che partecipano. «Nella mia circoscrizione candidati alle europee MoVimento 5 stelle più di 600 uomini e 48 donne? Donne perchè?», si è chiesta la senatrice Fattori. Ci sono poi altre candidature particolari, come quella di Alfredo Ronzino, considerato un dissidente (il suo nome  figurò nel caos della chat «segreta» delle Parlamentarie del MoVimento 5 Stelle. Secondo alcuni attivisti pugliesi ci sarebbe stata una manipolazione dei voti durante le elezioni nazionali in Puglia, ndr).

Il nome di Ronzino è noto in Salento perché l’attivista prese un gran numero di preferenze come candidato sindaco di Nardò nel 2011. La sua candidatura ha scatenato una divisione tra i due meet up locali, con un gruppo che ha appoggiato Cristian Casili, legato ai parlamentari leccesi eletti alle politiche, e l’altro invece fedele a Ronzino.

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