L’Italia cerca sponsor

28/03/2014 di Andrea Mollica

Gli sponsor salveranno il patrimonio culturale italiano? Negli ultimi mesi un numero crescente di privati dimostra interesse per investimenti nella tutela dei beni più preziosi del nostro paese. La resistenza del passato rispetto alle sponsorizzazioni sembra archiviata, anche alla luce delle difficoltà finanziarie sempre più marcate delle nostre casse pubbliche. pompei colosseo sponsor 2 BENI CULTURALI E SPONSOR  – Il quotidiano svizzero TagesAnzeiger dedica un approfondimento all’incremento delle sponsorizzazioni delle aziende private oppure dei singoli, imprenditori o altri soggetti ben dotati dal punto di vista finanziario, per tutelare i beni culturali del nostro paese. Come rimarca TA, non c’è quasi nessun altro paese nel resto del mondo che può contare sul proprio territorio così tanti monumenti di valore come l’Italia. Quello che però ha un valore inestimabile per la storia dell’arte così come per il turismo, ha un concreto impatto finanziario sui conti pubblici del nostro paese, che si trovano in difficoltà necessarie a reperire le risorse necessarie per i necessari interventi di manutenzione. « Che questo tipo di sforzo sia diventato ormai troppo costoso per lo stato italiano è ormai noto al mondo, da quando il sito archeologico di Pompei ha registrato un numero rilevanti di crolli ed altri danneggiamenti ai reperti lì contenuti». Come rimarca il quotidiano svizzero, ora la situazione sembra inquietare meno che nel recente passato a causa dell’attenzione degli sponsor privati.

SPONSORIZZAZIONE DEI MONUMENTI – TagesAnzeiger rimarca come negli ultimi mesi le aziende del nostro paese abbiano manifestato volontà di intervenire per supplire a compiti che lo stato non riesce più a fare, sopratutto a Roma. Nella capitale italiana la casa di moda Fendi ha pagato due milioni e mezzo di euro per il restauro della fontana di Trevi. Uno dei più noti produttori di scarpe a livello mondiale, la guida di Tod’s Diego Della Valle, ha stanziato 25 milioni di euro per la salvezza del Colosseo. Il restauro finanziato grazie a questa ingente sponsorizzazione è iniziato da alcuni mesi, e prevede la stabilizzazione dell’edificio con acciaio e cemento al fine di evitare un esiziale crollo per uno dei monumenti più famosi del mondo. Il gioielliere Bulgari ha stanziato un milione e mezzo di euro per la scalinata di Piazza di Spagna, un altro luogo simbolo di Roma e tradizionale meta di milioni di turisti. TagesAnzeiger rimarca come questo tipo di finanziamenti siano buone notizie per il nostro paese, come dimostra anche la diversa accoglienza suscitata dalle sponsorizzazione rispetto alle fantomatiche ipotesi di vendita suggerite dai governi del passato. LEGGI ANCHE:  «L’Italia vuole darti il Colosseo in caso di bancarotta» SPONSOR E COLOSSEO – Il quotidiano svizzero sottolinea come alcuni anni fa, quando le difficoltà finanziarie del nostro paese stavano per emergere in tutta la loro gravità, si era diffusa la sensazione che il governo volesse liquidare alcuni dei beni culturali italiani più preziosi per recuperare prezioso gettito. Tremonti vuole vendere il Colosseo era uno dei titoli che caratterizzavano la nostra stampa quando l’allora ministro delle Finanze aveva pubblicamente espresso la sua intenzione di liquidare parte del patrimonio pubblico. Giulio Tremonti corresse subito l’interpretazione delle sue riflessioni fatte dai giornali o dalla TV, rimarcando come l’eventuale cessione avrebbe riguardato monumenti dal minor valore culturale e storico. La proposta vagheggiata dal ministro dell’Economia più longevo della nostra storia recente fu poi ripresa, in modo diverso, anche dal governo tecnico di Mario Monti, che poi però non diede alcun corso al progetto. GLI SPONSOR E RENZI – Il tema, rimarca TagesAnzeiger, è ancora al cento dell’agenda del nuovo governo italiano, l’esecutivo guidato da Matteo Renzi. Il leader del Partito Democratico è soddisfatto dell’impegno di Bulgari, Della Valle ed altri sponsor privati. L’epoca dell’opposizione ideologica a questo tipo di finanziamento sarebbe ormai stata sorpassata per l’attuale presidente del Consiglio, che spera di poter ottenere nuove sponsorizzazioni. Il quotidiano elvetico ricorda come poche settimane fa Renzi abbia chiesto agli imprenditori che cosa aspettassero ancora per intervenire, la fine di aiutare le finanze pubbliche a reperire risorse per progetti di restauro altrimenti senza coperture. Per TagesAnzeiger l’obiettivo di Renzi era trovare degli sponsor di Pompei, che in questo periodo è diventata il simbolo di tutto ciò che non funziona in Italia. I muri che cadono, gli affreschi derubati, il denaro sprecato e le connessioni mafiose legate a questo sito archeologico hanno fatto il giro del mondo, procurando una pubblicità negativa la cui eco danneggia il nostro paese. TA sottolinea come finora nessun governo italiano è riuscito ad intervenire con successo, e ora Renzi vuole spingere sul «Grande Progetto Pompei» per il quale ha assoluto bisogno di una partnership privata. Ecco perché l’Italia si fa sponsorizza con piacere.

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